Buonanotte
Venerdì 04 Dicembre 2015
Questa vita da montare
Nel 2008, Petra Hesser, importante dirigente dell’Ikea, dichiarò che le donne erano più brave degli uomini nella missione, che tutti riconosciamo ardua, di montare i mobili venduti dalla popolare catena svedese.
Ci fu, allora, gran discussione e perfino qualche polemica, ma nessuno si prese la briga di verificare sul campo se, per caso, Petra potesse avere ragione. Solo oggi, a sette anni di distanza, qualcuno, con lentezza e ostinazione tipicamente maschili, si è preoccupato di farlo, mettendo in piedi un esperimento.
So che non state nella pelle, quindi ecco il risultato: Petra aveva torto. In termini di accuratezza del montaggio e velocità, gli uomini si sono dimostrati più abili. In una sola attività le donne hanno dominato: nel leggere e comprendere le istruzioni. Tuttavia, i ricercatori ammettono soltanto che, nel montare un mobile, le donne dotate di istruzioni sono brave “quasi quanto» gli uomini che ne sono privi.
Lascio a voi ogni commento. Dirò solo che, personalmente, trovo sia per gli uomini una vittoria di Pirro. Se si pensa all’abilità manuale di cui disponevano i nostri avi, l’esser capaci di montare più o meno correttamente una sedia Svenbertil, una cassettiera Askvoll o un lavabo Fullen-Tälleviken, non ci riscatta agli occhi di chi intagliava i mobili del Rinascimento fiorentino, o a quelli di Thomas Chippendale, capace di ghirigori lignei ancora oggi preziosi e ammirati.
Il ragionamento si può estendere oltre la mobilia. Con tutto il nostro sfolgorante progresso, si ha comunque l’impressione di vivere in un mondo precario, fatto a bella posta per non durare. Non solo ciò che è materiale denuncia lo stile Ikea: anche i sentimenti sono assemblati alla bell’e meglio. Viviamo così matrimoni Fåglavik, giurandoci eterna fedeltà Ulsvbo. In tutto ciò, le donne almeno cercano di leggere le istruzioni.
Ps – I nomi dei prodotti non sono inventati ma «pescati» dal catalogo Ikea. Anche in questo è da leggersi, forse, la ridicola inconsistenza dei tempi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA