Buonanotte / Bergamo Città
Martedì 08 Dicembre 2015
L’eterno pivello
Potete ringraziarmi o ingiungermi di farmi gli affari miei: poco importa. Il fatto è, vedete, che credo di essere giunto a un’importante conclusione, ovvero a una scoperta. È ben vero che io credo spesso di aver scoperto qualcosa e invece mi sbaglio: ne ho avuto la riprova quando mia moglie mi ha informato che «un attrezzo per facilitare la calzatura delle scarpe» esiste già e si chiama, appunto, «calzascarpe». Questa volta, tuttavia, credo proprio di aver raggiunto un territorio inesplorato.
La «scoperta» parte dalla notizia, divulgata dagli autori di uno studio sociale condotto su duemila persone tra i 40 e i 65 anni, che la «mezza età» ha subìto un brusco balzo avanti. Si diceva un tempo che la «vita incomincia a 40 anni»? Ebbene, l’affermazione andrebbe aggiornata: sempre più diffusa è la sensazione che si incominci a far sul serio solo a 60. Non è uno scherzo: lo studio suggerisce che in particolare tra i cinquantenni c’è oggi un’inclinazione a considerare la propria esistenza con occhi, per così dire, più giovani. Questo comporta la diffusione in quella fascia di età di comportamenti un tempo tipici di fasce d’età inferiori. Scelte rischiose se non spericolate in campo sentimentale, finanziario, lavorativo: i cinquantenni, oggi, si comportano da trentenni e i sessantenni da quarantenni.
E la tua scoperta, direte? Semplice: l’attuale stato precario, balzano, tragico e ridicolo insieme del mondo è dovuto proprio a questo. I posti di dirigente rimangono assegnati a persone che un tempo di sarebbero definite «mature» e oggi si è invece provato che sono ancora instabili e turbolente. Addirittura, tendiamo a mitizzare le presunte energie di rinnovamento delle generazioni più giovani introducendo, se si vuole, ulteriori elementi di irrazionalità e di rischio. Per farla breve, l’età della saggezza perde terreno a favore di quella, oggi sconfinata, della speranza. Messa così, sembrerebbe una buona cosa. In realtà, potrebbe non esserlo. Questo è quanto posso dirvi perché io, a 52 anni, sono troppo un pivello per saperne di più.
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