Brazil / Bergamo Città
Domenica 22 Giugno 2014
Testa e cuore per l’Italia
Ma non si parli di stanchezza
di Alberto Porfidia
Da super Mario al caso Mario; prima Balotelli al bacio, re della giungla e sei giorni dopo Balotelli fuori dalla partita; da Cuore e sofferenza, è subito Grand’Italia, a Cotti e mangiati.
Da super Mario al caso Mario; prima Balotelli al bacio, re della giungla e sei giorni dopo Balotelli fuori dalla partita; da Cuore e sofferenza, è subito Grand’Italia, a Cotti e mangiati. Più che da allenare, questa Italia dovrebbe andare dallo psicanalista. Perché nessuno ci crede, che i nostri eroi siano già stanchi alla seconda partita di un Mondiale cominciato a fari spenti, subito campioni del mondo alla prima vittoria e ora da eliminazione. Dalla luna alla terra, bentornati in Italia, dove finalmente si può tornare a discutere: sulle scelte del ct, sulla pancia di Cassano, sui riflessi di Buffon, sulle amnesie di Chiellini, sulla testa di Balotelli che brilla solo per la pettinatura stravagante. La realtà è che basta una piccola Costa Rica per far abbassare la cresta a Balo e alle ambizioni azzurre. Ora torniamo al dentro o fuori che ci piace tanto, mica sempre si ha la fortuna di andare avanti con tre pareggi come nell’82. Quando non bisogna fallire, difficilmente si sbaglia partita, ci si mette il cuore. Ma questa Caporetto degli azzurri a cosa si deve? Problema di testa, colpa dell’approccio, si è detto. Ma nemmeno le gambe sembravano tanto pronte, se gli avversari arrivavano sempre prima. L’unico dato positivo (se così si può dire) del disastro è che nessuno si è salvato, tolto il Pirlo del primo tempo, il Barzagli baluardo. Vuol dire che tutta la squadra ha sbagliato spartito, difficile fare peggio. E che lo stesso allenatore si è fidato di qualcuno (Thiago Motta, tanto per non fare nomi, ma non è l’unico) che non garantiva la qualità che serviva. E siccome in un Mondiale non puoi sottovalutare nessuno, ecco che il golletto subìto è diventato una pietra pesantissima e sono tornati alla ribalta i problemi delle amichevoli, un Balotelli troppo solo e forse a volte troppo considerato. Se Prandelli prima dei Mondiali voleva coraggio, è il momento per darsi una mossa.n
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