Super Romero, Argentina in finale
Domenica la sfida con la Germania

Non Messi, non Higuain, non le temute punte di Sabella. No, Sergio Romero, 27 anni, il portiere scartato dalla Sampdoria che giocava e non giocava nel Monaco. È lui, il giocatore più improbabile, a trascinare l’Argentina alla finale del Mondiale dei Mondiali contro la Germania.

Non Messi, non Higuain, non le temute punte di Sabella. No, Sergio Romero, 27 anni, il portiere scartato dalla Sampdoria che giocava e non giocava nel Monaco. È lui, il giocatore più improbabile, a trascinare l’Argentina alla finale del Mondiale dei Mondiali contro la Germania, domenica sera (ore 21) al Maracanà di Rio de Janeiro.

Romero è decisivo perché para due rigori all’Olanda nei tiri dal dischetto di fine partita, inevitabile epilogo di una gara molto brutta perché bloccata dai tatticismi e dall’attentissima fase difensiva proposta da entrambe le squadre.

Ai punti l’Argentina ha meritato la finale per aver fatto qualcosa in più nel possesso palla e per le due occasioni che non ha sfruttato sul finire dei supplementari. L’Olanda, invece, ha pagato l’eccessiva rinuncia al gioco.

La partita per tutto il primo tempo è bloccatissima e s’arriva all’intervallo senza vere palle gol. Nella ripresa se possibile succede ancora meno, l’unico brivido è una deviazione di Higuain al 30’ che dà l’illusione del gol.

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