Da Rovetta migranti da mezzo secolo
«La nonna in Nigeria, io in Austria»

«Mi hanno sempre appassionato le storie che mia nonna mi raccontava quando ero bambina sulle sue avventure straniere in Svizzera e poi in Africa, in Nigeria». Ora anche Lara Trussardi, 25 anni, è partita da Rovetta per un dottorato a Vienna.

«Mi hanno sempre appassionato le storie che mia nonna mi raccontava quando ero bambina sulle sue avventure straniere in Svizzera e poi in Africa, in Nigeria. E mai e poi mai mi sarei aspettata di superare anch’io quei confini».

«Una seconda migrazione, cinquant’anni dopo... Non era stato facile per loro partire. Non lo è stato per me». Lara Trussardi ha 25 anni ed è partita da Rovetta (come i suoi nonni) otto mesi fa per un dottorato in Matematica all’Università tecnica di Vienna.

«Nella valigia dei miei nonni c’era sempre un pezzo di grana – racconta –, nella mia una formaggella. Nella loro fogli e penne per scrivere a chi era rimasto in Italia. Nella mia un computer e tanti indirizzi mail e contatti Skype. Ma in entrambi i casi si è partiti portando nel cuore le nostre montagne. Il motivo è sempre lo stesso: il lavoro o la mancanza di lavoro».

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Perché «Bergamo senza confini»

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca.

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