Bergamo senza confini / Isola e Valle San Martino
Domenica 16 Novembre 2014
Da Bonate Sotto all’Australia
per insegnare la lingua di Dante
La lingua italiana è la quarta più studiata nel mondo, dopo l’inglese (ma non fa notizia), il francese e lo spagnolo. In una classifica di seimila idiomi, quello di Dante viene prima del cinese, del giapponese e del tedesco (almeno qui registriamo una vittoria sulla Merkel). Lo conferma il Consorzio Icon (Italian culture on the net) che associa 19 atenei italiani per promuovere la lingua italiana online.
E tra i popoli più desiderosi di imparare la lingua italiana ci sono gli australiani che si collocano al secondo posto dopo l’Argentina (terra di migrazione dei connazionali per eccellenza). Da un recente censimento risulta che ci sono oltre 300 mila australiani che parlano l’italiano mentre gli italo-australiani sono 850 mila.
E a Melbourne, a contribuire alla diffusione dell’italiano in Australia, c’è anche una bergamasca, Carolina Locatelli che ha fondato dal 2009 la «Italian friends school» in cui insegna lingua e cultura italiana e in cui ha allievi dai tre agli 80 anni. Molti di loro sono appassionati della lingua, ma anche del cibo e delle bellezze nostrane, a tal punto che Carolina li indirizza nei loro viaggi lungo lo Stivale. Non manca mai una tappa a Bergamo e persino alla basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto, il paese in cui è nata e ha vissuto fino a 41 anni con la sua famiglia.
Sono passati infatti più di dieci anni da quando, nel settembre 2003, ha lasciato con il marito e i due figli la Bergamasca per l’Australia. Dieci anni in cui la sua vita e quella dei suoi cari ha subito un’autentica rivoluzione. Lei da impiegata ora insegna l’italiano e promuove le bellezze turistiche dell’Italia e della Bergamasca, mentre il marito da imprenditore edile oggi è cuoco responsabile di un catering in un camping per giovani e sta per aprire un nuovo ristorante. Carolina e il marito, Vanni Cologni, 48 anni, di Osio Sopra, oggi abitano a Geelong, cittadina sul mare a 80 chilometri da Melbourne, con i figli Federica, 24 anni, e Daniele, 20 anni.
Per dirla tutta era il desiderio del marito andare in Australia e Carolina l’ascoltava ma senza dare troppa importanza a quel sogno un po’ lontano fino a quando la richiesta divenne sempre più insistente e nel dicembre 2002 gli comprò un biglietto aereo e lo mandò in avanscoperta a vedere se il suo sogno australiano poteva diventare realtà. Vanni atterrò a Sidney ma preferì noleggiare un’auto e dirigersi verso Melbourne: rimase incantato dal posto. «Quando rientrò in Italia fece di tutto per portarmi dall’altra parte dell’oceano e a febbraio 2003 partii per un mese e visitai con lui la città di Geelong» racconta Carolina, rientrata a Bonate Sotto in visita ai suoi genitori. «Nel luglio 2003 mio marito ripartì con mia figlia per decidere le tappe del trasferimento da Bergamo a Geelong – prosegue –. Il 16 settembre 2003 partimmo tutti per l’Australia, portandoci dietro anche mia suocera Lucia Riva, oggi 78enne, che non voleva rimanere sola. L’impatto iniziale non è stato facile. Mio marito ha continuato il suo lavoro di impresario edile mentre io ho iniziato a frequentare la scuola di inglese per riuscire a integrarmi nella comunità. Ho iniziato a fare la volontaria nelle scuole elementari e quindi nel 2007 a insegnare l’italiano ai ragazzi che si preparavano alla maturità. Nel 2009 ho perfezionato la tecnica dell’insegnamento e aperto la mia scuola: la “Italian Friends School” dove insegno la lingua e la cultura italiana».
Carolina, nella sua grande casa costruita dal marito in stile italiano, ha allestito un’aula dove insegna a una quarantina di alunni, dai 3 agli 80 anni. Le pareti dell’aula sono tappezzate da poster delle città più famose d’Italia e tra queste non manca Bergamo con Città Alta e altri luoghi come la basilica di Santa Giulia di Bonate Sotto. «Invito sempre i miei alunni a visitare Bergamo e quando vengono in Italia è tra le loro mete di visita – dice entusiasta Carolina –. Mi inviano sempre con il cellulare la foto in Piazza Vecchia o anche dalla basilica del mio paese di Bonate Sotto, dove si recano anche a trovare i miei genitori».
Il marito Vanni Cologni, invece, dopo alcuni anni da impresario edile, nel 2006 si infortuna a un piede e il medico gli vieta di continuare il suo lavoro per non peggiorare la situazione. Avendo la passione per la cucina, per due anni frequenta l’alberghiero e si diploma chef di cucina e pasticciere. Apre l’attività di ristorazione «Italian friends catering» e con un socio coreano coordina la ristorazione al «Recreational camp Anglesea», dove circa dodici mila persone ogni anno trascorrono alcuni giorni in campeggio e vacanza. «Sono per lo più gruppi di studenti dalle scuole elementari all’università – spiega Vanni Cologni –. Ricopro la carica di console dell’Accademia italiana gastronomica storica, diretta da Alex Ravelli Sorini e Susanna Cutini, noti in televisione per programmi culinari. In quello che faccio metto molta passione per la cucina italiana tradizionale e moderna. Propongo piatti italiani e vanno alla grande: dagli gnocchi ai casoncelli di nonna Lucia. Oltretutto mi piace molto anche la cucina asiatica e fare fusioni fra i due stili per creare nuovi piatti e deliziosi sapori». I figli Federica e Daniele hanno studiato a Melbourne. Ora Federica insegna mentre Daniele studia all’università. Tutti e due si sentono molto australiani ma non dimenticano Bergamo, dove tornano spesso a visitare i nonni e le bellezze artistiche che solo l’Italia possiede.
© RIPRODUZIONE RISERVATA