Bergamo senza confini / Pianura
Domenica 10 Aprile 2016
Fa «Cotto e mangiato»
ma in Madagascar
Esuberante, un ciclone di energia, capace di catturarti con quegli occhi che ti guardano fissi e sorridono. In Madagascar tutti la conoscono come «Stefania l’Italienne» e per tutti significa il pubblico della tv privata «MaTv», regina di ascolti in tutto il Paese.
Dal 2013 Stefania Ospitalieri, 43enne originaria di Ghisalba, si è trasferita ad Antananarivo, capitale del Paese subsahariano: ha seguito l’amore, il suo compagno di origini comasche, che lì è imprenditore. Tra i profumi e i colori di un’Africa dai grandi contrasti, Stefania vive con i suoi figli: Marco di 18 anni e Beatrice di 5. Presentatrice, cantante, una soubrette a 360 gradi, se si pensa che le sue trasmissioni spaziano dalla moda alla cucina: «Ma soprattutto cantante, la mia più grande passione, anche se arrivo dal mondo della moda, avendo lavorato per più di 15 anni in diversi showroom e punti vendita di marchi prêt-à-porter» racconta Stefania.
Dalla retail manager, gestendo la formazione del personale ma anche l’organizzazione dei punti vendita, con il controllo dei budget e la gestione dei dipendenti, alla visual merchandising, responsabile dell’immagine di intere catene di negozi: «Per tre anni l’ho fatto anche per il gruppo Benetton: è stato il mio ultimo lavoro in Italia prima di trasferirmi nell’Oceano Indiano».
Non solo moda, quindi, ma anche una grande passione per il mondo dello spettacolo, che Stefania aveva già da ragazzina: «Da bambina cantavo Whitney Houston nella mia cameretta, a 15 anni facevo piano bar – racconta –. Era come se non potessi farne a meno e non mi interessava del pubblico, neanche lo vedevo: io volevo solo cantare». Ed è proprio la musica e le sue doti artistiche che la portano in giro per l’Italia: «A 19 anni mi sono trasferita a Bergamo da Ghisalba: vivevo in città dopo il liceo artistico e ho iniziato a lavorare nel mondo della moda. Molto spesso dovevo muovermi, responsabile dei punti vendita di alcune catene italiane: in qualsiasi città mi trovassi, cercavo un luogo dove cantare».
Attiva, mai con le mani in mano, un peperino. E succede anche in Madagascar: «Mi sono trasferita ad Antananarivo con la mia famiglia nel gennaio del 2013 e i primi mesi sono stati complicati. Mi mancava la libertà di muovermi: il dover essere sempre accompagnata da un’autista in giro per la città, lo stare relegata tra centri commerciali e “luoghi da europei” faceva a pugni con il mio spirito indipendente» spiega Stefania. «E poi mi mancava il lavoro, il mondo del commercio e della moda» continua. Da qui il contatto con un imprenditore indiano, titolare in Madagascar di numerosi punti vendita: «Importa moda francese, ma anche marchi di design per la casa e la tecnologia: ho iniziato a seguire la rete vendita dei suoi 14 punti sparsi per i centri commerciali di Antanarivo».
E, come capita in queste cose, la rete di contatti porta Stefania a cantare, di nuovo: «Sono finita a fare serate in un hotel e ristorante italiano “Nerone” e, sempre tramite conoscenze, sono stata contattata per un programma per la festa della mamma, ideato da “MaTv”: volevano una esperta di moda per la giuria della serata e in Madagascar piace molto l’Italia e quello che loro definiscono “l’italianità”. Ho accettato ed è stato divertente partecipare consigliando cinque mamme che dovevano cambiare il loro look: io dovevo dare loro consigli, come una stylist».
Il programma piace molto alla proprietà della emittente televisiva e piace molto Stefania a cui viene così proposto di diventare la presentatrice di un programma di moda e bellezza dopo il tg, in prima serata: «Si chiama “Un nouveau look” e con una ragazza malgascia, Miora, cambiamo il look alle concorrenti. Proponiamo cinque outfit e le portiamo in un centro commerciale della capitale dove le “rivestiamo”, con tanto di trucco e parrucco». Insomma, un «Ma come ti vesti» made in Madagascar e sono tre anni che il programma ha un gran successo: «Sono l’unica bianca della emittente televisiva e mentre presento e sistemo il look, canto e ballo». Un mix tra Simona Ventura e Barbara D’Urso, dice lei, perché la tv qui in Madagascar «piace nostrana, con qualche parola italiana nel mio francese ormai fluente – sorride –. Sto anche imparando il malgascio».
Intanto Stefania canta con serate jazz e concerti live in diversi locali, scrive per un magazine locale, «NoComment», sul look delle star del Madagascar e da un anno e mezzo conduce anche «Cotto e mangiato» come Benedetta Parodi: «Il venerdì sera sono sempre in prima serata con un concorrente che, con un buono spesa, compra gli ingredienti e cucina nel nostro studio. Io, che a mala pena so tagliare le verdure, animo la serata e chiudo ogni puntata con un proverbio in italiano».
Tra una cantatina e l’altra, anche una lezione di italiano, con Stefania che spopola e piace al pubblico del Madagascar: «Sono un volto noto e per strada mi fermano: amo molto questo Paese, gli abitanti sono calorosi, cordiali, ti danno l’anima e amano l’Italia». Che anche Stefania ama: «Cerco italiani con cui passare del tempo anche in Madagascar, il ristorante “Nerone” è un buon alleato e quando vado a cantare scelgo principalmente musica italiana – aggiunge –. Qui in Madagascar sicuramente non mi mancano gli agi e il confort, la natura incontaminata,la purezza di un popolo che sa sorridere, sempre, nonostante le difficoltà». E analizza anche il suo lavoro: «L’essere italiana in Madagascar mi ha offerto l’opportunità di dedicarmi alla tv, di cantare».
Però l’Italia non si dimentica: «Mi mancano la storia che c’è in Italia, la sua architettura e i suoi paesaggi, mi mancano la libertà di una passeggiata sul Sentierone, le vetrine strepitose, la moda italiana». E quando torna, ecco che immancabile è a spasso: «Su e giù per Bergamo alta e bassa: quando ritorno a casa guardo il mondo come se fossi una bambina, avvolta dai miei sapori d’origine, i miei profumi d’infanzia». Uno su tutti: «La polenta della domenica, nella mia casa a Ghisalba». Tutto talmente diverso dall’Africa, tutto talmente lontano: «Anche perché prima di essere italiana sono bergamasca: concreta e lavoratrice, ma anche solare ed entusiasta della vita». E ci scherza sul soprannome «Stefania l’Italienne»: «Non si sa mai: prima o poi in tv inizierò a insegnare anche qualche parolina in bergamasco al mio pubblico del Madagascar».
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con Brembo S.p.A. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per sei mesi l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
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