Atalanta in rete / Bergamo Città
Martedì 13 Settembre 2016
Qualcosa si muove
Punti, difesa e spirito
Qualcosa si muove in casa atalantina. Parliamo naturalmente della classifica, ma non solo. Con i tre punti strappati al Torino in rimonta, i nerazzurri hanno abbandonato lo 0 in classifica che è rimasto sul groppone del Crotone dopo il ko esterno dei calabresi contro l’Empoli nella sfida tra cenerentole, però non ha molto senso soffermarsi sulla classifica quando sono state disputate soltanto tre giornate.
Al massimo si può dire che le ultime due, Crotone e Palermo (siciliani a quota 1), indicate tra le maggiori candidate alla retrocessione, stanno confermando di avere problemi, nulla più. Problemi che ha anche l’Atalanta, peraltro minimizzati dalle note positive emerse nel match contro i granata. Il principale dato da sottolineare è la tenuta della difesa nerazzurra che non ha concesso praticamente nulla all’attacco di un Torino peraltro in emergenza proprio in quel reparto per l’assenza di Belotti e Ljajic. Una difesa nerazzurri schierata sorprendentemente a 4, nonostante mister Gasperini come concetto di base sia per la linea a 3. Se sia stata una scelta dettata dal momento contingente o se invece sia scaturita da un cambiamento di idee dell’allenatore lo scopriremo nelle prossime partite, per ora annotiamo che la difesa a 4 si è mossa bene, ha giocato con sicurezza e concentrazione e ha avuto in Masiello - un elemento che sembrava non centrale nel progetto di Gasperini - il suo indiscutibile leader.
Il secondo punto a favore dell’Atalanta è stato rappresentato dallo spirito, dall’atteggiamento costruttivo denotato dalla squadra con numerosi giocatori che hanno dato una mano nella manovra d’attacco. Una punta, tre giocatori a supporto, più Kessié - schierato arretrato a centrocampo - che ha confermato la sua bravura in fase d’inserimento anche se non è stato preciso come dal dischetto, più un difensore come Konko, costantemente in proiezione offensiva. Il tutto senza che la squadra perdesse equilibrio.
C’è dunque un abbozzo del calcio propositivo di Gasperini. Un abbozzo perché c’è moltissimo da lavorare e l’obiettivo è dare un’identità precisa all’attacco, sia come schemi, sia come interpreti, in modo che il reparto diventi produttivo e voli sulle ali. L’Atalanta ha segnato cinque gol, quattro li ha realizzati Kessié e uno Masiello, le punte hanno ancora le polveri bagnate ed è evidente che urge invertire la tendenza.
I centravanti allenati da Gasperini si sono sempre esaltati sul piano realizzativo e dunque c’è da essere fiduciosi. Nelle prossime giornate vedremo anche se la staffetta Pinilla-Paloschi di domenica sia stata episodica o se è sintomo di gerarchie che potrebbero mutare. Il centravanti è un ruolo assolutamente chiave in una squadra di calcio, come il portiere, e tendenzialmente ci vorrebbe un titolare e una riserva, continui cambiamenti sarebbero deleteri. Il guaio attuale è che - attendendo di valutare Pesic e di testare di nuovo Petagna - né Paloschi, né Pinilla offrono grandi garanzie.
Il discorso del portiere ci conduce inevitabilmente a Sportiello, che ha ancora sulla coscienza un gol, quello su punizione di Iago Falque. L’estremo difensore nerazzurro ha sfoderato anche parate rilevanti, una in una fase delicata della partita, sull’1-1, ma è lampante come non sia ancora sereno. Deve superare il delicato momento psicologico, deve riuscirci e ci vuole un po’ di comprensione quando lo si valuta perché è un valore fondamentale della squadra.
Finalino non sull’anarchico ma dirompente Kessié, già balzato in orbita nazionale e destinato a essere uno dei pezzi pregiati del calciomercato, bensì su Raimondi, subito massacrato di fischi. Il pubblico paga e ha diritto di fischiare, ma è assurdo l’ostracismo a prescindere. Se Raimondi gioca da titolare o subentra è perché Gasperini pensa che possa essere utile alla causa, non perché è bergamasco e nerazzurro fino al midollo (come se fosse una colpa...): se non ne combina una giusta, fischiarlo e criticarlo è un diritto del tifoso, ma distruggerlo al primo errore che senso ha? Così non si aiuta né lui, né la squadra.
Squadra attesa da tre giornate in una settimana: trasferta a Cagliari, in casa contro il Palermo nel turno infrasettimanale e a Pescara con il Crotone come avversario. Tre rivali nella corsa per la salvezza per un’Atalanta che pensiamo vorrà dimostrare di non essere una squadra destinata a lottare per evitare la retrocessione.
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