Atalanta in rete / Bergamo Città
Lunedì 07 Marzo 2016
Ora è bagarre
Con poche certezze
Atalanta 6, Torino 11, Verona, Carpi, Frosinone, Udinese e Palermo 12. È la classifica, nuda e cruda, dalla 15ª alla 28ª giornata del campionato di serie A per le posizioni di coda. Dal 3-0 del 7 dicembre 2015 contro il Palermo che valeva la settima posizione a braccetto con il Milan e il sogno Europa League allo 0-2 del 6 marzo 2016 che costa la 15ª posizione con appena 4 punti di margine sul Frosinone terzultimo.
Tre mesi esatti senza una vittoria (sei pareggi e sette ko) che hanno decretato la discesa dei nerazzurri nel girone infernale dove si lotta per non retrocedere. Nella classifica elencata prima ci sono tutte le squadre che dovranno tentare di salvarsi, con l’esclusione del Torino (33). A 31 ci sono Sampdoria e Genoa che però sembrano superiori alla concorrenza. Palermo (27), Frosinone (26), Carpi (22) e Verona (18) era le ultime quattro dopo la 15ª giornata e si confermano tali dopo la 28ª a dimostrazione del perdurare dei problemi e della loro debolezza. L’Udinese (30) era 13ª e dunque la flessione è stata abbastanza evidente, ma il crollo clamoroso è stato dell’Atalanta (30). Che se continuerà a non vincere è destinata a soffrire tremendamente. Il Verona, perdendo in casa per 3-0 contro la Samp, ha in pratica alzato bandiera bianca, mentre il Carpi domenica si giocherà quasi tutto in casa contro il Frosinone.
C’è un dato statistico che offre una parziale consolazione ai bergamaschi. L’Atalanta il 7 dicembre aveva 10 punti di margine sul Frosinone e ne ha persi 6 in 13 giornate (ma solo 3 in 12, sono stati i risultati di domenica a dare slancio alla rincorsa dei ciociari nel duello indiretto con i bergamaschi). Se il trend continuerà nelle ultime 10 giornate il Frosinone potrebbero effettivamente tentare l’aggancio ai nerazzurri, però stiamo parlando comunque di una squadra - quella allenata da Stellone - che ha limiti tecnici lampanti (ma un attaccante, Ciofani, che sta segnando abbastanza: per lui 8 gol, il bomber atalantino è Gomez con 5...) e che non dà l’impressione di poter correre a lungo senza inciampare. C’è peraltro da evidenziare che, almeno per il momento, il Frosinone non fa la corsa sull’Atalanta, bensì sul Palermo, che è davanti di un punto, e che i nerazzurri possono gestire non soltanto i quattro punti ma anche i tre sul Palermo che è l’unica squadra cuscinetto rimasta tra la salvezza e il baratro.
Sarebbero sufficienti una vittoria e magari anche un passo falso di Frosinone o Palermo per ridare fiducia, serenità e consapevolezza dei propri mezzi all’Atalanta. Ed è stato, è anche il pensiero di squadra, allenatore e dirigenza, una vittoria, una sola vittoria per respirare, allontanare i pensieri negativi. Il problema è che si è atteso molto tempo, ma la vittoria non è stata mai conquistata e solo raramente sono state create le premesse per infrangere l’incantesimo. Ora i margini di sicurezza si stanno riducendo e nel contempo sta crescendo l’ansia per una situazione che non si sblocca, per quella vittoria che ha perso la strada per Bergamo.
Sarà fondamentale vedere come l’Atalanta gestirà la nuova, delicata realtà, se l’essere piombata nella bagarre per non retrocedere darà ai bergamaschi la forza per reagire con decisione ed efficacia o se invece la precarietà sempre più accentuata rappresenterà un ulteriore freno psicologico e il rendimento dei nerazzurri sarà intriso di ancor maggiori tentennamenti. Ma ormai non c’è più tempo da perdere. Domenica i nerazzurri saranno di scena all’Olimpico di Roma contro la Lazio, mentre il 20 marzo se la vedranno in casa contro il Bologna, due match da non sottovalutare assolutamente, ma non impossibili. E del resto, se non si sono raggranellati punti prima, non è che si può attendere la giornata super favorevole per riscattarsi. Anche perché nel girone di ritorno l’Atalanta ha già giocato contro le ultime tre della classe, e sempre in trasferta, raggranellato due pareggi contro Carpi e Frosinone e perdendo a Verona.
Se l’Atalanta non vincerà né contro la Lazio, né contro il Bologna, e il Frosinone (Carpi fuori e Fiorentina in casa) ridurrà il ritardo, la panchina di mister Reja potrebbe essere a rischio, anche perché la settimana successiva è in programma la sosta per Pasqua e ci sarebbe dunque il tempo per dare a una nuova gestione il tempo per organizzarsi un minimo in vista di Atalanta-Milan della ripresa del campionato. Panchina a rischio, intendiamoci, non per colpe gravi dell’allenatore, ma perché nel calcio purtroppo i risultati sono tutto. Colantuono - che ha la panca traballante a Udine - fu esonerato nello scorso torneo dal club atalantino alla 25ª giornata (dopo 4 ko di fila), quando la squadra era quartultima con 23 punti e un +3 sul Cagliari terzultimo (e a fine campionato tutto rimase inalterato anche se i bergamaschi mollarono, ormai virtualmente salvi), la situazione attuale non è molto diversa per i numeri, ma quell’Atalanta aveva problemi interni che questa fortunatamente non ha.
E comunque, anche con un cambio di allenatore i problemi resterebbero inalterati. I problemi di una squadra che non ha un attaccante in grado di garantire la doppia cifra e che fa in generale una fatica enorme a segnare. E si sa che non si può vincere se non si segna. L’Atalanta resta una squadra abbastanza solida, unita, che non è mai sovrastata sul piano del gioco e l’ha dimostrato anche contro le grandi, ma è una squadra alla quale è venuto il braccino corto, per dirla in gergo tennistico, e che ha perso progressivamente molte certezze. Via Moralez, Grassi e Denis, i sostituti per il momento non stanno dando quanto si sperava: Diamanti ha avuto subito una fiammata, ma si è presto perso, anche per qualche guaio fisico, e Borriello quando gioca non gioca male ma non ha ancora segnato, non pervenuti i vari Freuler, Djimsiti e Gakpé. Se consideriamo che Gomez era penalizzato da una flessione di rendimento prima d’infortunarsi, che Pinilla era ko, è rientrato deludendo e si è fermato di nuovo, il quadro è molto nebuloso in attacco. La speranza è che qualche big riaccenda la luce e trascini la squadra che si materializzi davanti il precipizio...
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