Atalanta in rete / Bergamo Città
Mercoledì 19 Novembre 2014
Ma quanto vale
questa Atalanta?
Ma quanto vale questa Atalanta? Che è frenata dall’attacco peggiore - per le statistiche - della sua storia in serie A (mai la miseria di 4 gol nelle prime undici giornate).
Sembrava dovesse essere il campionato del consolidamento in una posizione di centroclassifica per preparare magari nel prossimo futuro un attacco alle Coppe europee, sogno affiorato per qualche giornata nella scorsa stagione (sei vittoria di fila prima del flop interno contro il Sassuolo).
Invece, almeno per il momento, i nerazzurri stanno lottando con il coltello tra i denti per restare fuori dall’area retrocessione. La speranza è che l’Atalanta possa recuperare il terreno perduto e rilanciarsi, però alla vigilia della 12ª giornata e del delicato superscontro al Comunale contro la Roma la situazione è abbastanza allarmante.
Perché? Il calciomercato estivo dell’Atalanta era stato lodato a destra e sinistra. Anche giustamente. Erano stati ceduti due pezzi pregiati come Consigli e Bonaventura, ma si era evitato di rinunciare a Cigarini. E Denis era stato considerato incedibile. In entrata, considerato che Sportiello l’Atalanta l’aveva in casa (e per fortuna: il portiere è il nerazzurro dal maggiore rendimento), c’era stato l’innesto di Gomez per sostituire Bonaventura. In più erano stati puntellati difesa e attacco con giocatori sia d’esperienza, sia giovani e promettenti.
E se il reparto arretrato si è stabilizzato e sta evidenziando di essere un punto di forza della squadra (è il quinto meno bucato della serie A), l’attacco sta stentando moltissimo. Si è pensato che Denis potesse replicare i tre campionati precedenti (sempre in doppia cifra: 16, 15 e 13 gol nell’ordine), ma ci si è dimenticati che Denis - una sola rete all’attivo - ha ormai 33 anni, un’età che per un centravanti può diventare improvvisamente un fardello insostenibile.
Ci sono numerosi casi di grandissimi bomber del passato (ci sono venuti in mente Vieri e Batistuta e guarda caso la loro prolificità è scemata proprio a 33 anni), il cui rendimento è crollato di schianto. Per Denis è presto per dirlo, magari è soltanto un appannamento momentaneo e presto segnerà di nuovo a raffica per la gioia della squadra e dei tifosi atalantini, ma è un’ipotesi - quella della parabola discendente - da non escludere.
E che naturalmente imporrà all’Atalanta, se confermata, di correre ai ripari nel calciomercato di riparazione di gennaio. Anche perché Bianchi e Boakye (che è comunque il bomber di questa Atalanta con le polveri bagnate a quota due reti) non stanno dimostrando di poter essere di grado di sostituire Denis.
Inoltre, se l’Atalanta non è più quella delle scorse annate è anche perché - al di la di un calendario molto duro e di diversi infortuni e squalifiche (Cigarini) - è rimasta orfana delle ali. Dovevano essere Gomez ed Estigarribia, invece Gomez è stato frenato da una condizione fisica non ottimale e da uno stiramento, mentre purtroppo Estigarribia ha avuto un grave infortunio e sarà out per tutto il campionato.
Gomez, un giocatore di potenzialità indiscusse, che dovrebbe essere in grado di far segnare e segnare, rientrerà sabato contro la Roma. Ed è un bel segnale, anche se chiaramente non sarà subito al 100%. È da Gomez e da un calendario sulla carta in discesa, dopo la Roma, che l’Atalanta - in attesa di gennaio - tenta di rilanciarsi. E da Moralez che da qualche settimana sta convincendo.
Senza scordare un giovane come D’Alessandro. Sia lui, sia Dramè e Zappacosta, i due terzini deputati a sostenere il gioco sulle fasce laterali, hanno dato un saggio le loro indubbie qualità, ma stanno giocando un po’ a sprazzi e devono crescere ancora (D’Alessandro è discontinuo, Dremè irruento e Zappacosta impreciso) per poter giocare in serie A con sicurezza ed efficacia.
In definitiva, senza un cannoniere come Denis quest’Atalanta non vale purtroppo molto perché senza gol non si va lontano. E potrebbe correre anche qualche rischio (per fortuna che c’è chi sta peggio). Se Denis si riprende o se a gennaio approderà a Bergamo un bomber affidabile - peraltro arduo da scovare - potremo ammirare ancora la vecchia Atalanta. E magari anche qualcosa di meglio.
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