Le motivazioni!
Le rivogliamo!

Le motivazioni. Il problema sono le motivazioni. Non tanto l’infortunio di Pinilla o la cessione di Moralez, che peraltro non sono assolutamente da sottovalutare. L’ha ammesso candidamente Gomez nella bella intervista su L’Eco di Bergamo di sabato: «Le gare contro le grandi si preparano da sole. Altre partite, inconsciamente, se la classifica è tranquilla finisci per sentirle meno».

E il problema, ma anche la fortuna, è che la classifica dell’Atalanta è tranquillissima con i 9 punti di margine sull’area retrocessione e una miriade di squadre come cuscinetto. Mister Reja sa benissimo che le motivazioni sono alla base di ogni squadra competitiva ed ecco la decisione del ritiro anticipato e le parole dell’allenatore nella conferenza stampa della vigilia: «Quella contro il Genoa è la partita più importante da quando sono all’Atalanta».

Decisioni e parole che sembrano un’esagerazione, sia pure dopo tre ko consecutivi (onorevole quella contro il Napoli, censurabili quelli contro Chievo e Udinese: ah, i friulani hanno perso per 2-1 a Carpi...), ma che sottolineano evidentemente come ci sia il rischio di un perdurante rilassamento e di come Reja, invece, punti decisamente a un campionato di rilievo e non a un torneo di piccolo cabotaggio. Con le motivazioni l’Atalanta non deve temere molte squadre, senza le motivazioni deve temerle tutte.

Il match di domenica al Comunale contro il Genoa è insidioso perché la squadra allenata da Gasperini (in ritiro da giorni in Liguria) è reduce addirittura da cinque ko consecutivi e in classifica ha la miseria di un punto di margine sul Frosinone terzultimo, ma potenzialmente è di valore. L’ultima sconfitta è stata molto dolorosa perché scaturita nel derby, anche se la reazione dopo lo 0-3 e fino al 2-3 è stata ammirevole. A Bergamo non ci sarà lo squalificato Perotti e Gasperini (a differenza di Reja) è in bilico: una nuova resa potrebbe determinare il suo esonero.

Saranno dunque 90’ molto delicati: il Genoa non dovrà assolutamente fallire, ma nemmeno l’Atalanta potrà concedersi ulteriori ulteriori stop a cuor leggero perché sabato prossimo al Comunale ci sarà un’Inter che concede pochissimo e il sabato successivo il calendario prevede la trasferta contro un Frosinone debole ma che lotta come un leone. Ecco perché tre punti contro il Grifone sarebbero molto importanti e consentirebbero all’Atalanta di concludere il girone d’andata a una quota record di 27 punti. Tanto per ricordare che, nonostante i tre ultimi rovesci, il campionato dei nerazzurri resta molto positivo.

Ci sono ben pochi dubbi di formazione in casa atalantina: in difesa, ultimamente tentennante, da annotare il rientro di Paletta, a centrocampo per la prima volta ci sarà il forfait di de Roon (squalificato), per cui Cigarini dovrebbe giocare nel suo vecchio ruolo di perno centrale, mentre in attacco non ci sono molte alternative: spazio a Denis supportato da Gomez e D’Alessandro. Infortunato Pinilla, ceduto Moralez, squalificato de Roon, le stelle della squadra sono rimaste due, lo scatenato Gomez e un Cigarini in crescita. L’argentino dovrà inventare e possibilmente segnare, l’italiano dovrà cucire gioco come nei giorni migliori. Da D’Alessandro ci si attende una continuità tale - i colpi tecnici li ha - da non far rimpiangere Moralez. Non ci siamo scordati di Denis: era la stella della squadra, ora non lo è più, ma resta sempre un giocatore importante che può e deve brillare ancora un po’.

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