Cercasi bomber
disperatamente

Cercasi bomber disperatamente. È un’Atalanta spaccata in due per rendimento quella che continua a far discutere i suoi sostenitori.

Pure loro divisi tra chi vede le dieci giornate senza una vittoria soltanto come un prolungato momento negativo causato da diversi fattori contingenti e mitigato comunque da una posizione che continua a essere rassicurante (+7 sulla terzultima e quattro squadre-cuscinetto) e chi invece è molto deluso perché si sente tradito da un’Atalanta che era una spumeggiante e sognava timidamente l’Europa League, mentre da tempo si è trasformata in una squadra non in grado di produrre spettacolo e ridotta all’anonimato, con lo spettro di rotolare ancor più indietro, come nello scorso torneo.

Abbiamo parlato di squadra spaccata nel rendimento, non nel suo interno - beninteso -, perché è evidente - e lo dicono anche i numeri che non mentono mai dopo 25 giornate - che c’è una fase difensiva che funziona, tanto che i nerazzurri vantano la quinta difesa meno perforata del campionato, e una fase offensiva che stenta a produrre gol e difatti i nerazzurri sono frenati dal quarto attacco meno prolifico e addirittura il meno prolifico in assoluto in trasferta.

Ci siamo riferiti a fase difensiva, perché - se Sportiello non è tempestato di tiri - il merito è di un reparto arretrato solido ma anche di un centrocampo che filtra bene e di un attacco che ripiega, e di fase offensiva perché se non si segna è demerito di un attacco spuntato, ma anche del resto della squadra che non garantisce adeguati inserimenti e rifornimenti. Cinque gol (ma soltanto due su vere azioni: Gomez-D’Alessandro a Udine e prima Moralez-Denis-Gomez contro il Napoli) nelle dieci partite in cui sono stati rimediati soltanto cinque pareggi rappresentano un indice d’inefficacia molto preoccupante.

Si deve evitare di colpevolizzare esclusivamente chi gioca in attacco, dunque, anche se è evidente che nel mirino ci sono soprattutto loro: Pinilla e Borriello, che si stanno alternando al centro dell’attacco, più Gomez e Diamanti. E per tutti e quattro ci sono attenuanti indiscutibili: Pinilla è stato fermo tre mesi per un infortunio, Borriello, emarginato dal Carpi, ha perso il ritmo partita, Gomez è da un po’ in flessione, ma in precedenza aveva tirato la carretta dimostrandosi un giocatore a cui non si può rinunciare, e Diamanti in Inghilterra aveva giocato rarissimamente. L’unico che sta offrendo un rendimento positivo, tanto da essere sempre uno dei primi nerazzurri nelle pagelle, è Diamanti che si è immerso nella realtà atalantina con disinvoltura quasi sorprendente: non ha segnato, ma ha già regalato ai compagni una quantità non indifferente di assist al bacio, purtroppo non sfruttati dai compagni. Gli altri tre stanno stentando e soprattutto Pinilla e Borriello appaiono ancora un po’ imballati e appesantiti. I due peraltro non vanno in doppia cifra da tempo: Pinilla per la verità mai in serie A, segnò a valanga soltanto in B con il Grosseto nel 2009/10, 24 gol, Borriello dal 2012/13, 12 gol con il Genoa. Al di là di come continuerà l’annata, è lampante che in estate il reparto sarà da potenziare pesantemente.

Per il momento non si può che attenderli, anche perché non ci sono grandi alternative. Semmai si dovrebbe studiare il modo in cui magari dare la possibilità alla squadra di sostenere di più il reparto d’attacco. Ma così si entra nel discorso della coperta corta e, in tempo di vacche magre, si tende sempre a privilegiare la prudenza e il primo non subire per muovere comunque la classifica. Si deve, dunque, avere ancora pazienza con l’Atalanta, che riavrà comunque a breve Cigarini, fondamentale in fase di costruzione, nella speranza che il Frosinone non si metta improvvisamente a correre. Improbabile, mentre è più probabile che prima o poi la macchina atalantina smetta di viaggiare a tre cilindri.

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