C’è già un verdetto
E il futuro è roseo

Se ancora aleggiava qualche residuo dubbio sulle possibilità dell’Atalanta di cancellare già l’incubo di dover lottare per non retrocedere, beh, crediamo che il 3-0 con il quale è stato triturato il Carpi, abbia dato una risposta eloquente e definitiva. Non sappiamo esattamente il campionato che disputeranno i nerazzurri, ma dopo otto giornate possiamo dire che di sicuro non dovranno pensare ad aggrapparsi con i denti alla serie A.

È il primo, fondamentale verdetto del 2015/16, è il primo gradino scalato. Frosinone e Carpi sono stati liquidati in scioltezza, ci sono un Bologna ultimo che annaspa, un Verona che non ha ancora vinto e un Empoli che va decisamente a corrente alternata, stavolta la bagarre per la salvezza s’infiammerà lontano da Bergamo.

Dove il club nerazzurro, mister Reja e i tifosi si stanno godendo un’Atalanta infinitamente superiore alle maggiori pericolanti. Sì, c’è sempre da considerare il valore dell’avversario e il Carpi di domenica è stato imbarazzante, con il portiere Belec e il difensore Bubnjic che hanno combinato disastri inenarrabili, ma se parliamo di un’Atalanta a tratti spettacolare non ci sembra di esagerare.

Quante squadre possono vantare un tridente in attacco che si sta esprimendo su livelli più straordinari di quello bergamasco formato dal bomber Pinilla, dall’assist-man Moralez e del geniale Gomez? Ok, quelli assolutamente stellari di Roma e Napoli, ma il trio nerazzurro attualmente è da podio con quello del Sassuolo.

Domenica è stata la loro partita perfetta, ma - come dice giustamente mister Reja - una squadra può sostenere senza sbandare tre giocatori così offensivi soltanto se il centrocampo fa filtro e dunque c’è anche un secondo reparto da applaudire (della difesa non parliamo per manifesta inferiorità dell’attacco emiliano). Un centrocampo che ha riabbracciato Cigarini titolare. E un Cigarini, magari tatticamente un po’ spaesato, ma al servizio della squadra con le sue geometrie, encomiabile per lo spirito di sacrificio e con la rabbia di lottare per un ruolo da titolare come quello che si è visto domenica, non potrà che essere molto prezioso per l’Atalanta nella continuazione del torneo.

A che obiettivi può puntare l’Atalanta? È l’interrogativo che nasce spontaneo. I nerazzurri sono a -4 dalla vetta, a -3 dalla qualificazione per la Champions League e a -1 dalla bagarre per l’Europa League (eh sì, a +9 dall’area retrocessione...). Il sogno europeo attraverso il campionato crediamo che resterà tale, perché Fiorentina, Roma, Inter e Napoli sono destinate a emergere ulteriormente e perché la Juventus (ah, domenica... scontro diretto a Torino) recupererà terreno. E perché Torino, Lazio e Sassuolo non scherzano.

Più percorribile la strada della Coppa Italia, che molte grandi snobbano e che garantisce la partecipazione all’Europa League. L’Atalanta potrebbe puntare molto sulla Coppa nazionale, ma è comunque bene non illudersi. Perché Moralez e Gomez - tanto per citare due giocatori cardine - stanno volando e giocando da fenomeni ma è umano che abbiano una flessione e allora ci sarà da vedere se l’Atalanta sarà in grado di mantenere il medesimo rendimento con le alternative di cui dispone.

Intanto speriamo che Moralez e Gomez continuino a scatenarsi e pensiamo al futuro confidando in un consolidamento tra le prime dieci posizioni nell’ottica di una graduale ma continua crescita. Del resto era l’obiettivo del club prima che il sofferto, scorso campionato ridimensionasse momentaneamente i programmi. Ma l’Atalanta si è rialzata presto e dunque può riprendere il discorso interrotto. Anche perché ora accanto ai Percassi c’è un Sartori che sta dimostrando di essere un abilissimo uomo-mercato e in panchina c’è un settantenne, Reja, che ha costruito con intelligenza una squadra «giovane» per mentalità e desiderio di divertire attraverso il gioco.

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