Boccata d’ossigeno
Ma strada ancora lunga

Finalmente, la vittoria scacciacrisi. Le zampate del rinato Gomez e del trequartista Diamanti contro il Bologna hanno regalato tre punti d’oro in chiave salvezza all’Atalanta, un po’ di felicità alla tifoseria nerazzurra e hanno consentito a mister Reja - le cui responsabilità nei tre mesi e mezzo di blackout erano limitate - di salvare la sua panchina. Ora la speranza è che l’agognata inversione di tendenza diventi definitiva.

Alla vigilia della 30a giornata l’Atalanta, a braccetto con l’Udinese, era a +4 sul Frosinone terzultimo e aveva soltanto il Palermo come squadra-cuscinetto tra area salvezza e retrocessione, da domenica sera i nerazzurri - in coabitazione con il Torino a quota 33 - sono a +5 dal tandem Carpi-Palermo, insediato sul terzultimo gradino (per la peggior differenza reti generale sarebbero i siciliani a retrocedere: -23 contro il -18 emiliano) e le squadre-cuscinetto sono diventate tre, ovvero Carpi (28), Udinese (31) e Sampdoria (32).

I progressi dell’Atalanta nella corsa salvezza sono dunque visibili, anche se la strada per conquistarla potrebbe essere ancora lunga e non priva di incroci pericolosi. Perché Carpi e Palermo, le rivali da monitorate con maggior attenzione, hanno ancora qualche jolly da giocare. Il Carpi, reduce da due vittorie consecutive che l’hanno rilanciato alla grande, ha il calendario più favorevole sulla carta: avrà come unico scontro diretto (ma chissà se lo sarà ancora quando si disputerà) quello contro l’Udinese in trasferta nell’ultima giornata e giocherà addirittura cinque match su otto contro rivali senza grandi motivazioni (Sassuolo in casa, Chievo fuori e Genoa in casa nelle prossime tre giornate per dare un’idea, potrebbe dunque rimontare ulteriormente), mentre il Palermo è atteso da tre scontri diretti di fila dalla 34.a alla 36.a giornata (Atalanta in casa, Frosinone fuori e Sampdoria in casa) e nell’ultima giornata potrà godere del bonus Verona (19, già ora virtualmente retrocesso). Ma non scordiamo nemmeno il Frosinone (27), scalato in penultima posizione e pur sempre in corsa: i ciociari hanno in calendario un unico scontro diretto, casalingo contro il Palermo, il bonus Verona in trasferta e tre partite contro avversari non con il coltello tra i denti.

I bergamaschi hanno dunque sì un +5 su Carpi e Palermo e un +6 sul Frosinone da difendere e si tratta di un margine abbastanza rassicurante da gestire nelle restanti otto giornate di campionato, però è bene non sottovalutare le insidie di un calendario rognoso con una sola sfida soft, quella casalinga contro il Chievo nella 35.a giornata. Per il resto, dopo la sosta, l’Atalanta dovrà vedersela contro il Milan al Comunale di Bergamo, l’inguaiato Torino fuori, la Roma in casa, il Palermo in uno scontro diretto infuocato in terra siciliana, e - dopo il Chievo - contro il Napoli fuori, l’Udinese (saranno già salvi i friulani?) in campo interno e il Genoa, da non sottovalutare a Marassi.

Se la vittoria contro il Bologna ha sbloccato l’Atalanta su piano psicologico e se Gomez e Diamanti si confermeranno, non è escluso che i nerazzurri possano concludere il torneo in crescendo (la 10.a posizione dista appena tre punti...), ma se riemergeranno le magagne in tutta la loro evidenza ci sarà ancora da soffrire.

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