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La terapia del dolore
per il mal di schiena

In Habilita San Marco Bergamo attivo il Centro di diagnosi e cura del dolore. Il Dr. Massimo Allegri: «Step fondamentale per la diagnosi e il percorso riabilitativo»

La terapia del dolore non deve essere vista come una cosiddetta «ultima spiaggia» per risolvere il problema, ma come primo strumento utile per garantire il benessere della persona. È da questa consapevolezza che in Habilita San Marco Bergamo è attivo il servizio del Centro di diagnosi e cura del dolore con il Dr. Massimo Allegri.
«In particolare, ci occupiamo di mal di schiena: la problematica per cui si perde il maggior numero di giorni di lavoro durante un anno – spiega il dotto Allegri a cui abbiamo chiesto di spiegarci come si può intervenire per ridurre, ed eventualmente, silenziare il dolore -. Il mal di schiena è una patologia molto comune e diffusa. A volte si dà quasi per scontato il fatto di soffrire un po’ per il mal di schiena quando si è al lavoro o durante l’attività sportiva. Quando però diventa una situazione ricorrente che si presenta molto frequentemente, addirittura tutti i giorni, allora è necessario approfondire il caso per individuarne la causa. È importante risolvere il sintomo acuto, ma altrettanto importante è cercare di comprendere i motivi che hanno provocato la sua manifestazione: in seguito si potranno mettere in atto tutte le possibilità terapeutiche, riabilitative, infiltrative fino a quelle chirurgiche per risolvere il problema in modo appropriato. Non deve quindi essere assunto il mal di schiena come una situazione normale, non va dato per scontato. Una persona giovane con il mal di schiena deve cercare di risolvere la causa poiché il 25% circa dei soggetti che soffrono di mal di schiena acuti e ripetuti, nell’arco di un anno rischia di sviluppare un mal di schiena cronico».

Come si interviene per individuare la causa alla base del mal di schiena?

«Il mal di schiena non dice che cosa lo provoca, ma dice solo dov’è localizzato. Nel momento in cui si riesce a identificare la causa che sta alla base di questo problema, è quindi possibile instaurare un percorso riabilitativo. In questo ambulatorio è possibile definire e verificare la diagnosi clinica e si possono eseguire delle infiltrazioni. Si tratta di iniezioni ecoguidate, assolutamente mirate, per trovare la causa del dolore e confermare eventualmente una diagnosi. Una volta avuta la certezza della causa si può intraprendere un percorso di fisioterapia per risolvere il problema o, laddove necessario, dei piccoli interventi per silenziare la causa del mal di schiena».

Si può guarire dal mal di schiena?

«Il mal di schiena non è una malattia da cui non si guarisce. Certo, ci sono dei mal di schiena cronici e anche in questo caso la terapia del dolore è un elemento d’aiuto in quanto si può modulare il mal di schiena fino a zittirlo del tutto: non si risolve il problema, ma si può togliere il sintomo permettendo al soggetto di fare fisioterapia. Tengo a sottolineare che noi non trattiamo un singolo elemento o un sintomo isolato, ma prendiamo in carico tutta la situazione della persona proponendo percorsi fisioterapici o riabilitativi, infiltrativi ed eventualmente neurochirurgici che siano realizzati su misura per il singolo paziente».

L’ambulatorio è rivolto anche agli sportivi che soffrono di questa problematica?

«Il mal di schiena è la prima causa al mondo di giornate lavorative perse. Il dolore alla schiena nello sportivo è un elemento molto importante. Anche in questo caso è necessario approfondire le cause alla base di questo problema. La parte riabilitativa e fisiatrica è fondamentale per aiutare a risolvere il problema, ma il passo precedente è sempre quello di comprendere con certezza da dove provenga il problema. La medicina del dolore è l’elemento fondamentale per la diagnosi e qui in Habilita si inserisce in un percorso multispecialistico».

Qualche consiglio a chi fa sport e soffre di mal di schiena?

«Ci sono alcuni runner che, prima della gara, hanno l’abitudine di prendere l’antinfiammatorio prima della gara per non sentire dolore. Questa è la cosa più sbagliata che si possa fare. È vero che il dolore si attenua, ma, allo stesso tempo, stanno mettendo a rischio la salute del proprio rene, del proprio stomaco e del proprio apparato cardiovascolare proprio nel momento in cui questi sistemi sono messi sotto pressione a causa dello sforzo. In ogni sport è determinante capire sempre il perché di un dolore e quindi approcciarlo nel miglior modo possibile. Grazie alla presenza di strutture e professionisti che collaborano in rete, qui in Habilita è possibile strutturare un percorso che è il più appropriato per ogni singolo paziente».

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