Habilita festeggia i suoi primi 40 anni
Il successo da Zingonia al Piemonte

Il Gruppo Habilita taglia un traguardo che riempie di orgoglio ogni bergamasco: 40 anni di evoluzioni e tanta voglia di crescere - sul territorio bergamasco e su quello piemontese. L’intervista al Presidente e al Direttore Generale.

Quaranta tondi tondi. Un compleanno importante per Habilita, un traguardo colmo di soddisfazioni, evoluzioni tecnologiche e di radicamento sul territorio bergamasco. Con grandi sfide per il futuro. Habilita trova le sue radici proprio nel 1979, anno che coincide con l’inizio delle attività del Centro Iperbarico di Zingonia che apre il 13 dicembre dello stesso anno. In poco tempo la struttura diventa un punto di riferimento tecnico-sanitario in tutta Italia. Uno splendido inizio che dà il via a una storia di successi.

Ne abbiamo parlato con il Presidente di Habilita, il Dott. Roberto Rusconi.

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Oggi Habilita è conosciuta per tanti aspetti: la medicina iperbarica è senza dubbio uno di questi. Ci racconti com’è nato tutto.

«Da una passione per la medicina subacquea. E che sconfina perfino nella medicina aerospaziale: pensi che le capsule dei progetti Gemini e Mercury erano tutte camere iperbariche. Abbiamo voluto approfondire gli studi legati all’importanza dell’ossigeno iperbarico che fino ad allora erano fiorenti nel mondo anglosassone - ma non qui in Italia. Siamo riusciti a superare la diffidenza iniziale di molti medici anche grazie alla collaborazione con ospedali importanti di Bergamo, Brescia e Milano che inviavano pazienti qui a Zingonia».

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E da lì come sono stati i primi anni?

«Li ricordo con grande entusiasmo. Il nostro era un team piccolo con medici, infermieri e pochi amministrativi animato da una fortissima passione. Ricordo l’impegno di mia moglie Paola che ha seguito tutti i progetti di ampliamento negli anni. Un’altra persona che voglio ricordare è il Dottor Longoni che ha dato un apporto fondamentale dal punto di vista professionale e tecnologico. Non posso infine non citare l’ingegner Scandella che ha iniziato a lavorare quando era ancora al liceo scientifico».

Il periodo tra il 2001 e il 2004 è stato importante per Habilita. La prima clinica riabilitativa e il poliambulatorio vengono costruiti proprio a fianco all’Istituto Iperbarico di Zingonia...

«L’idea originale risale al 1999. Ci eravamo tutti resi conto che sul nostro territorio mancava una struttura di livello nel settore della riabilitazione, da lì il passo importante. All’inizio la casa di cura riabilitativa, accreditata poi nel 2004, aveva una parte diagnostica con attività poliambulatoriali e la parte di degenza. Da lì abbiamo iniziato un processo di acquisizione di nuove strutture per incrementare le attività ambulatoriali, una fase che ha conosciuto la sua massima espansione dal 2005 al 2015».

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E qui si entra in un altro aspetto centrale di Habilita: le tecnologie all’avanguardia per il reparto riabilitativo.

«Tutto è partito da un bando per la gestione dell’Ospedale Faccanoni di Sarnico, una struttura riabilitativa dove abbiamo voluto investire in tecnologia e col tempo possiamo davvero dire che è divenuta un elemento imprescindibile dei nostri servizi. Un discorso a parte lo merita la robotica che rende possibile la misurazione terapeutica del grado e dell’entità della riabilitazione, un elemento importantissimo. Per noi si tratta di un aspetto che, abbinato al lavoro dell’équipe terapeutica, risulta fondamentale nel percorso riabilitativo dei pazienti. La robotica di cui disponiamo ci rende un centro d’eccellenza nella riabilitazione sia per gli adulti che per i pazienti in età evolutiva. Oggi la Casa di Cura ha a disposizione palestre tematiche per adulti bambini con una robotica all’avanguardia dedicata di valore assoluto come il Lokomat® per adulti e quello pediatrico (uno strumento specifico per gli arti inferiori), l’Armeo® Spring per adulti e il modello pediatrico (strumento specifico per gli altri superiori) e la realtà virtuale. In ambito diagnostico mi piace poi ricordare che siamo stati i primi a utilizzare la Risonanza Magnetica Nucleare aperta pressi i nostri centri».

E poi c’è la questione piemontese. Ovvero: a quando risale la decisione di espandersi fuori dai confini lombardi?

«Nel 2016 abbiamo acquisito la Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese, in Piemonte, in seguito al sempre più crescente interesse nell’ambito chirurgico. Poi l’anno scorso, nel 2018, si è aggiunta la Casa di Cura Villa Igea ad Aqui Terme (Al).

Attualmente il gruppo è diviso in due aree, quella lombarda che si occupa di riabilitazione e diagnostica, e quella piemontese con attività chirurgiche inclusa la chirurgia protesica che ci ha fatto diventare tra i primi gruppi piemontesi».

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Ma qual è il segreto di Habilita? Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale, Andrea Rusconi.

«Nessun segreto. Anzi, forse sì: lo stampo imprenditoriale-familiare di Habilita. Ho avuto la fortuna di riuscire a inserirmi, da 12 anni a questa parte, in un contesto aziendale ancora molto familiare e di aver potuto partecipare alla crescita di un’organizzazione di un’impresa. Ho affiancato mio padre e ho imparato una metodologia di lavoro che non viene insegnata sui banchi di scuola».

E le prossime sfide?

«Sicuramente adottare un modello organizzativo dal punto di vista gestionale per il gruppo di lavoro. Ci stiamo evolvendo progressivamente e vorremmo creare un’organizzazione solida e autonoma. Questo il nostro traguardo. Da buon bergamasco non voglio fare il passo più lungo della gamba».