Palazzo Archinti
Tra gli edifici più importanti di Mezzago figurano l’antica Torre medioevale e il Palazzo Archinti (dalla famiglia milanese che ne fu proprietaria nella seconda metà del XVIII secolo), che sorgono nella piazza principale del paese.
La Torre, che poggia su un solido basamento di pietre, ha forma quadrata e mattoni a vista. E’ alta una quarantina di metri ed è composta da sette piani, l’ultimo dei quali è stato aggiunto nel XVIII secolo; si tratta di un loggiato sostenuto da quattro colonne binate e adibito a cella campanaria.
Al sesto piano vi è un grande orologio, sotto il cui quadrante si legge la scritta, mutila nella parte finale: Anno Domini MDC….
In ciascuno dei sottostanti cinque piani si apre una finestrella sul lato della piazza.
Annessi alla Torre vi sono diversi edifici disposti intorno alla corte di forma trapezoidale. Il più interessante è il lato nord dove sorge l’antico palazzo da nobile trasformato nell’800 in case coloniche.
La Torre e le parti più antiche del Palazzo sembrano risalire al XIII secolo, quando a Mezzago era fiorente una comunità di monaci dell’ordine degli Umiliati. In questi edifici i laboriosi frati, che esercitavano l’industria della lana, vi avevano probabilmente il loro convento-opificio e gli ambienti squadrati della torre fungevano da locali di lavorazione della lana o di deposito dei panni finiti.
Con la scomparsa degli Umiliati a Mezzago avvenuta nella seconda metà del XIV secolo, il complesso fu aggregato al monastero di S. Agata di Monza dell’ordine degli Umiliati.
Nella prima metà del ‘500, epoca a cui risalgono i primi documenti, risulta di proprietà della Scuola delle Quattro Marie di Milano e poi della famiglia Biffi.
Nella seconda metà del secolo, invece, la Torre e il Palazzo erano proprietà della famiglia Da Corte. Nello “Stato d’anime” del 1574 risulta essere casa da nobile del “gentilomo” Francesco Maria da Corte.
Nel 1720, alla morte dell’abete gesuita G. Battista da Corte, passarono in proprietà alla Fabbrica di S. Fedele di Milano dell’ordine dei Gesuiti. Questi li adibirono a “casa di propria abitazione o sii collegio per la villeggiatura”.
Nel 1773, essendo stata soppressa la Compagnia di Gesù da Papa Clemente XIV, la Torre e l’attiguo Palazzo furono incamerati dal governo austriaco e nel giugno 1779 venduti al conte Carlo Archinti di Milano. Il Conte sposò la contessa Maria Erba Odescalchi e morì improle nel 1804. Come da suo testamento rogato il 22 maggio dello stesso anno, i suoi beni andarono al suo erede universale, il cugino conte Giuseppe che nel 1815 li vendette ai fratelli Giovanni e rev. Carlo Rocchi.
Verso la fine del XIX secolo furono acquistati dai fratelli Radaelli, che li diedero in affitto ad alcune famiglie di contadini.
Attualmente la Torre e il Palazzo sono di proprietà della Cooperativa Sociale di Mezzago. che negli anni ha provveduto al restauro della Torre e alla riqualificazione del Palazzo oggi adibito a feste, laboratori creativi, attività sociali, culturali e sanitarie.