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Monastero Matris Domini

Il monastero sorse per volontà inizialmente del vescovo Algisio da Rosciate verso il 1258 e successivamente dal vescovo Erbordo: Venne scelta la locazione, in una zona ai piedi della città medioevale che avesse un buon approvvigionamento di acqua e che fosse vicina alle porte cittadine. Nel medioevo i monasteri furono non solo delle isole di pace e di elevazione spirituale ma anche centri di irradiazione culturale che attraverso i propri scriptoria mantennero e tramandarono il sapere. Le opere artistiche di cui erano dotati, a volte ingenue ma spesso espressione di un'arte compiuta e che tanta ammirazione destano oggi, erano un costante richiamo alla spiritualità non solo dei semplici e un'efficace descrizione didascalica di avvenimenti evangelici o religiosi in genere.

Ecco i cicli di affreschi del Matris Domini, a volte mutili ma parlanti con i propri colori, testimonianza di una religiosità sentita e vissuta genuinamente.

Nella seconda metà del XIII secolo dal grande grembo del movimento domenicano nacque il Monasterium Sanctae Mariae Matris Domini affidato a delle Sorores. Non si ha una datazione certa della sua fondazione, mentre si ha certezza della data della consacrazione della sua chiesa effettuata il 25 marzo 1273 dal vescovo Guiscardo Suardi.

Il monastero conobbe fin dalle origini uno sviluppo costante con un aumento della propria comunità. Fu ricostruito nel 1359 ed ebbe diversi ampliamenti nel Seicento e nel Settecento, ma subì anche, nell'età moderna, gli insulti della soppressione napoleonica e in età contemporanea, durante la seconda guerra mondiale, quelli ancora più gravi della trasformazione in prigione nazista.

Le bizzarrie della storia: un luogo in cui gli unici suoni erano stati le preghiere e i canti liturgici trasformato in luogo di pena in cui le sommesse salmodie erano state sostituite dalle urla della tortura.

Finalmente il monastero fu restituito alla sua funzione e alle sorores che ne curarono la rinascita riportandolo
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Bergamo

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