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Chiesa di San Giovanni Battista

Sulla collina della Tribulina vi era nel Cinquecento una piccola chiesa detta di San Giovanni “in nemoribus” gestita dagli umiliati dell'ordine dei carmelitani, forse gestita da un religioso eremita su di un luogo dove però vi era già un piccolo edificio di culto intitolato a san Giovanni Battista. Per la sua posizione dislocata era chiamata dei boschi. L'edificio fu visitato dall'arcivescovo di Milano san Carlo Borromeo nell'autunno del 1575, che la descrive di piccole dimensioni. Vi era un altare esterno dove venivano recitate le funzioni eucaristiche. L'aula fu affrescata da Giovanni Zanchi del Beur e ampliata nel 1897; aveva il giuspatronato dei marchesi di Villa di Serio.

La chiesa fu eretta a parrocchiale con decreto del 13 marzo 1911 dal vescovo di Bergamo Giacomo Radini-Tedeschi, ma la sua posizione tanto dislocata dal centro abitato portò alla decisione di costruire un nuovo edificio di culto nel centro abitato. Il progetto fu assegnato all'architetto Elia Fornoni. La prima pietra fu benedetta dal vescovo Radini-Tedeschi il 30 marzo 1913. Questo portò all'abbandono dell'antica chiesa poi andata in rovina. Il vescovo consacrò la nuova parrocchiale il 27 giugno 1914 con l'intitolazione a san Giovanni Battista. L'interno fu ultimato con la posa del nuovo altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù con la consacrazione il 29 maggio 1919 dal vescovo di Tortona Simon Pietro Grassi. La facciata fu ultimata su disegno di Dante Foroni nel 1944 in ceppo di Poltrango e marmo di Zandobbio.

La seconda metà del Novecento fu dedicata a lavori di mantenimento e ammodernamento con la posa del nuovo altare comunitario rivolto verso i fedeli come da indicazioni del concilio Vaticano II.

Luogo

Scanzorosciate

via Collina Alta, 10

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