Castello di Palazzolo
Costruito sulla riva sinistra dell’Oglio tra il IX e il X secolo, il Castello di Palazzolo fu una vera e propria rocca, detta Rocha Magna (ovvero un fortilizio occupato da un presidio militare), inserita nell’antico sistema di fortificazioni a difesa del castrum Palatioli.
Centro nevralgico del più ampio sistema difensivo della media valle dell’Oglio, la Rocha Magna rappresentò dunque un baluardo bresciano nella lotta contro la bergamasca Mura per il controllo del fiume Oglio, rimanendo un importante piazza-forte di confine fino alla metà del XIV secolo.
Anche durante le dominazioni scaligera e viscontea la Rocha svolse una funzione difensiva e di controllo del territorio, tanto che ospitò al suo interno una guarnigione e un castellano almeno fino al XVI secolo, allorquando, passata definitiva-mente sotto il controllo della Repubblica di Venezia, il 12 giugno 1517, il Senato veneto decise di abbandonarla insieme a quelle fortezze ritenute di poca utilità strategica e costose da mantenere.
A seguito di questa decisione, venne ceduta al Comune con l’impegno di garantirne la necessaria manutenzione e la custodia; rimase comunque ancora adibita a guarnigione militare, anche se nel marzo del 1630 venne utilizzata come luogo di isolamento per i sospettati di peste (primo di svariati altri usi). Il fossato venne invece adibito agli inizi del ‘700 a campo per il gioco del pallone, tanto che nel 1816 venne concesso a don Tedoldi per farvi giocare, la domenica, i ragazzi dell’oratorio.
Nel 1813 si ebbe la parziale demolizione della torre della “Mirabella” per adibirla a basamento della erigenda Torre del Popolo, altresì, nello stesso anno, la Rocha Magna venne affittata a uso abitazione e, per l’occorrenza, a uso militare, limitatamente agli alloggi. Nel 1830, intendendo alienare definitivamente l’immobile, Il Comune diede incarico a un perito di effettuare una stima del valore; l’operazione andò tuttavia in porto solo nel novembre 1840 quando la Rocha venne acquistata da don Giovanni Brescianini, all’epoca direttore delle scuole pubbliche cittadine.
Per più di un secolo il castello rimase così di proprietà di diversi privati.
Divenuto quindi di proprietà della famiglia Kupfer, nel 1990, per volontà dell’ingegner Aldo Küpfer, la stessa cedette nuovamente gli imponenti resti della Rocha Magna al Comune di Palazzolo.
La Rocha Magna presenta una pianta trapezoidale cinta da alti muraglioni realizzati con ciottoli di fiume e circondata da un profondo fossato che con ogni probabilità non venne mai riempito di acqua.
Le tre torri rotonde, anteriori al XIII secolo, sono denominate “Mirabella” (sulla quale poggia ora la Torre del Popolo), “Ruellina” (di diametro inferiore alla prima, da essa si sviluppavano le mura che scendevano verso l’attuale via dei Molini) e la “Torre della porta del soccorso” (edificata al di fuori delle mura del castello).
All’interno della Rocha Magna si trovava la “Torre della salvezza”, di forma quadrata (una sorta di mastio), che svolgeva diverse funzioni: dalla sorveglianza della cinta muraria e delle terre esterne al controllo dei cortili interni. Il muraglione era interrotto da due porte, entrambe munite di ponte levatoio: quella “della Riva” (l’attuale ingresso) e quella “del soccorso”, che si apriva sulla campagna; a fianco della porta principale venne inoltre aperta un’altra porta di soccorso o della “pusterla” che consentiva il passaggio a un solo cavallo per volta. All’interno delle mura si apriva invece un vasto cortile con al centro un pozzo per l’approvvigionamento idrico e alcune abitazioni, oltre ai depositi di armi e masserizie per gli armigeri e alle stalle per i cavalli. Erano poi stati ricavati due ordini di camminamenti sotterranei (in parte visitabili ancora oggi) che univano le torri attraverso scalette e cunicoli piuttosto stretti; un ulteriore camminamento di ronda era stato infine allestito sulle mura.