Puskás, chi?
Prosegue "deSidera Bergamo Festival": in scena uno spettacolo di Gianfelice Facchetti e Fabio Zulli.
Una storia vera? “non so, io tendenzialmente dimentico tutto...”
A partire dai ricordi di Ferenc Puskas un racconto che parla di memoria e rinascita.
Il fuoriclasse ungherese negli anni 50’ fu una leggenda non solo per i tifosi di calcio ma per l’intera nazione. Quando i Russi repressero la rivoluzione ungherese dell'ottobre ’56, lui scelse di non tornare in patria, diventando un traditore per il governo ma non nel cuore del suo popolo, per il quale rimase l’emblema di un sogno.
Il morbo di Alzheimer lo emarginò dal mondo portandolo alla morte dimentico di sè.
Dal suo ricovero all'ospedale di Budapest inizia il monologo: un viaggio ironico nei ricordi della vita di Puskas e del suo medico curante Gabriel Tulipan.
Una riflessione esistenziale su cosa rimane di un uomo che perde i suoi ricordi?
I racconti di Puskas restituiscono lo spaccato sociale dell’Ungheria del dopoguerra e la forza di un uomo che ci ricorda quanto sia importante essere liberi.
di Gianfelice Facchetti e Fabio Zulli
con Fabio Zulli
Regia Gianfelice Facchetti
Produzione Teatro de Gli Incamminati/deSidera Teatro
In caso di maltempo Anteo Spazio Cinema, viale Montegrappa.
Foto di Fabio Zavattieri