Il Mercante di Venezia
La Gilda delle Arti porta in scena la riproduzione della tragicommedia di Shakespeare.
Il Mercante di Venezia è una tragicommedia in cinque atti, della durata complessiva di due ore. Le linee narrative che si intrecciano sono almeno tre, e compongono una vicenda che salta da un tema, e da un luogo, all’altro con grande disinvoltura, culminando e dipanandosi nel quarto e quinto atto. È solo nell’ultima mezzora che si risolvono la rivalità tra il mercante Antonio e l’usuraio Shylock, la storia d’amore tra Bassanio e Porzia, e il matrimonio tra il cristiano Lorenzo e l’ebrea Jessica. Nonostante la quantità di personaggi coinvolti, è uno in particolare a rimanere impresso nella memoria: Shylock, l’usuraio ebreo antagonista del Mercante di Venezia.
Shylock presta ad Antonio una cifra altissima senza chiedere interessi, ma ponendo una penale terribile in caso di inadempienza: una libbra della carne di Antonio, da tagliarsi vicino al cuore.
Va da sé che il Mercante non sarà in grado di ripagare il debito, e va da sé che Shylock non accetterà altri tipi di risarcimento. Perciò nel quarto atto si assiste al processo tra i due, presieduto dal Doge e diretto dal misterioso giurista Baldassarre: per definire se la vera Giustizia permette o no di adempiere un contratto disumano.