Pensare l'attore. Le fonti sanscrite
Continuano gli incontri de "Il Segreto del Teatro Indiano". Elisa Ganser, Lettrice di sanscrito alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, presenterà l'importante volume "Pensare l’attore. Le fonti sanscrite”.
A tutte le latitudini e in ogni cultura, attori provetti sbalordiscono e coinvolgono il pubblico con la condivisione delle emozioni, che di volta in volta si fanno pianto, brivido, rossore: stato che dalla coscienza si diffonde sul corpo. Le fonti sanscrite sulla vita emotiva degli attori, raramente percorse dagli studiosi diffusamente scandagliate nel volume, offrono importanti spunti di riflessione sul loro dispositivo nascosto, la studiata capacità, cioè, di emozionare mostrando sul proprio corpo l'intera sintomatologia di emozioni che i performer potrebbero anche non provare. Alcuni autori, tuttavia, sembrano accettare che gli attori possano provare essi stessi delle emozioni sul palcoscenico, anche se mai in forma identica alle emozioni della vita reale, al fine di non compromettere il controllo delle tecniche di recitazione. Pensare l'attore traccia l'identikit dell'attore indiano, simulacro in cui si fondono e confondono la persona e il personaggio.
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Gli autori
Daniele Cuneo (University of Texas) è maître de conférences in sanscrito e civiltà indiana presso l’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso le università di Vienna, Cambridge e Leiden. Le sue principali aree di ricerca sono la filosofia del linguaggio e l’estetica sanscrita, la codicologia dell’Asia meridionale e la letteratura tamil. Si segnalano tra le sue pubblicazioni: la traduzione italiana del Mānavadharmaśāstra con Federico Squarcini (Einaudi) e Copioso sangue e rossa pasta di sandalo, traduzione italiana delle poesie tamil del Muttoļļāyiram, con Giovanni Ciotti (Ariele).
Elisa Ganser è Lettrice di sanscrito alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Ha lavorato presso l’École Pratique des Hautes Études di Parigi, e le Università di Leiden, Cambridge e Zurigo. I suoi interessi di ricerca vertono sulla storia delle arti performative e la loro estetica, sul rapporto tra testi e pratiche artistiche e sulle intersezioni tra la sfera artistica e quella religiosa nell’India premoderna. Tra le pubblicazioni si segnala Theatre and Its Other: Abhinavagupta on Dance and Dramatic Acting (Brill) e il volume in co-curatela Theatrical and Ritual Boundaries in South Asia (Cracow Indological Studies).
Il segreto del teatro indiano
La presentazione fa parte del festival “Il segreto del teatro indiano”, che si terrà al Monastero del Carmine da venerdì 1 a domenica 10 novembre: sei giorni, divisi su due fine settimana, in cui verrà approfondito uno dei temi della ricerca teatrale contemporanea che più sta a cuore al Teatro tascabile di Bergamo: le discipline del teatro classico indiano. Due i pilastri su cui si regge il progetto: la pubblicazione, a cura del Tascabile, della prima edizione italiana del Natyasastra, il più antico trattato teorico-pratico sul teatro esistente al mondo, e un focus sul teatro-danza classico indiano in stile Orissi, con la presenza di due importanti interpreti di questo stile, Ambika Paniker e Rahul Acharya.