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Domenica
22
Settembre

Alfonsina Strada - Una corsa per l'emancipazione

Prosegue la 36esima edizione della rassegna teatrale "Segnali Experimenta" a Rocca Albani di Urgnano. In serata uno spettacolo tratto da “Più veloce del Vento” di Tommaso Percivale.

Non correre. Non gridare. Non volere. Copri le gambe, stai composta, piantala di sognare, perché nella vita ci sono sogni che non puoi sognare.

Alfonsina Morini Strada è figlia di contadini e di un tempo che non ha scelto, i primi del ‘900. Un tempo in cui il ciclismo è per impavidi eroi. Sono forti, sono gagliardi. E sono tutti maschi. Alfonsina è una bambina di dieci anni quando si innamora della bicicletta. È una ragazzina quando si allena di nascosto con la vecchia bici del padre. È una donna quando diventa una ciclista, una campionessa, una vera sportiva. Ma soprattutto, Alfonsina è uno scandalo. Perché vive nell’Italia di cento anni fa. L’Italia del fascismo, l’Italia del pensiero maschilista, l’Italia in cui le donne non votano. In questa Italia Alfonsina si inventa e si costruisce il proprio destino, scardinando preconcetti e convenzioni e partecipando - unica donna nella storia - al Giro d’Italia, nel 1924.
Quella di Alfonsina è una storia vera e straordinaria. È strana la storia di questa donna. Perché è la storia di una sconosciuta, di una donna dimenticata dalla storia. Eppure, è una vita incredibile la sua, successa cento anni fa. Quando le donne non potevano scegliere marito, professione, destino... e nemmeno gli abiti da indossare. Quando le donne non potevano studiare, frequentare l’università, votare, andare al bar o a teatro. Alfonsina rompe le convenzioni, per misurarsi con un mondo tutto maschile, perché il ciclismo è uno sport di forza e fatica. Inforcare una bicicletta, pedalare con le gambe nude, indossare una maglietta oggi sono la normalità, ma nel primo ‘900 erano uno scandalo, soprattutto in piena ascesa fascista. Ma Alfonsina è come il vento, che non conosce leggi né limiti e corre finché ha forza, finché le gambe reggono, finché c'è un orizzonte da raggiungere e superare: correre il Giro d’Italia del 1924.
Prima e unica donna nella storia. Per parlare di una donna dimenticata, di diritti conquistati, di strade ancora da percorrere.

Uno spettacolo con Federica Molteni.
Regia Michele Eynard.

La rassegna
Pochi soldi e tante idee: è questa la situazione attuale del festival teatrale più longevo e rispettato della provincia di Bergamo, quel “Segnali Experimenta” giunto - in questo 2024 - alla sua trentaseiesima edizione. Artisti di ogni tipo hanno consolidato, negli anni, la sua fama e la sua lungimiranza progettuale. Ricordiamo fra i tanti: Danio Manfredini, pluripremiato Ubu teatrale, Moni Ovadia, da noi prima del suo exploit al "Piccolo Teatro", il Marco Paolini del celebrato "Vajont", il Teatro delle Albe con le famose proposte multietniche, il boliviano Teatro de los Andes di César Brie e Naira Gonzalez ad Urgnano con 5 repliche nel loro primo tour europeo, Aurelio Grimaldi e le sue "Buttane" prima dello scandalo-successo di Cannes, l’osannata clownerie dell’italo-danese Paolo Nani e del cosmopolita Leo Bassi, e poi i Cantieri Teatrali Koreja, il Teatro Tascabile di Bergamo, Alfieri Magopovero, Teatro la Ribalta, Tony Comello, Teatro Ridotto, per finire con l’Odin Teatret, faro indiscusso del teatro di ricerca mondiale. Tutti teatranti passati da Segnali nel decennio 1990/2000. A questi si sono aggiunti, in anni più recenti, altri ospiti eccellenti quali il Teatro Persona, Tanya Khabarova, Alexei Merkushev, Fattoria Vittadini, Don Andrea Gallo, Kristjan Ingimarsson, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Babilonia Teatri, Teatro Nucleo, Piccolo Parallelo, Antonio Attisani, Mario Barzaghi, Mariano Dammacco, Scena Verticale, Do Theatre e Teatr Novogo Fronta.

Contatti

Telefono: 035.891878 e 340.4994795
Email: [email protected]
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Data e Ora

Inizio: domenica 22 settembre 2024 16:30

Fine: domenica 22 settembre 2024 18:00

Giorni di apertura
L
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Documenti

Locandina

Luogo
Auditorium di Urgnano

Urgnano, Via dei Bersaglieri, 68