La notte dei sogni
Dalla mezzanotte di sabato all'alba di domenica mattina, il primo appuntamento della 36esima edizione della rassegna teatrale "Segnali Experimenta": in programma un concerto di Enten Hitti - Alchimie musicali.
“La Notte dei sogni” è un’originale pratica performativa che prende spunto dalle veglie sonore tipiche di alcune tradizioni mistiche (sufi e tibetane), dalle esperienze degli sleeping concerts e dalla volontà di intervenire in spazi urbani per introdurre un momento di social dreaming. L’intento è di esplorare e far vivere in modo collettivo l’esperienza del sogno accompagnato da musiche, azioni rituali e coreografiche in modo da gettare un seme di possibile rigenerazione urbana e sociale in luoghi che hanno perso nel tempo questo valore.
“La Notte dei Sogni” è dunque un evento partecipativo che si articola lungo tutta una notte con l’obiettivo di ampliare la percezione del paesaggio sonoro in cui l’evento prende corpo e di sperimentare l’evocazione di ricordi, immagini e suoni nello stato di confine fra veglia e sogno. Un’esperienza comunitaria nella notte, un viaggio nel silenzio notturno fra suoni, sogni e percezioni personali: un momento che riattualizza una dimensione tribale nel tempo presente; lontano dallo spettacolo e vicino al rito.
Il “concerto” è condotto dall’ensemble Enten Hitti composto da 5 musicisti/attori/performer e si articola in 5 momenti:
- La purificazione e l’accoglienza (lavaggio delle mani con acqua profumata, sonagli scaccia spiriti, conchiglie)
- L’inizio del viaggio (tamburi sciamanici e voci)
- Moto perpetuo (violino, oboe, voci, lastre di pietra sonora, ocarine, flauti)
- Il sogno (ciotole d’acqua, campane di cristallo, arpa celtica, azioni rituali)
- Il risveglio, l’alba (metallofoni, steel drum, violino, oboe, voci, tamburi)
Svolgimento: il concerto inizia a mezzanotte e dura fino all’alba. I musicisti suonano ininterrottamente ritmi arcaici, suoni naturali e brevi frasi melodiche che vengono ripetute in modo da creare uno stato ipnotico utilizzando sia strumenti a suono indeterminato (campane di cristallo, campane tibetane, bambu, flauti) sia strumenti tradizionali (violino, cetra, arpa celtica, oboe). Gli spettatori sono invitati a portare i propri sacchi a pelo e a trascorrere la notte alternando stati di veglia con stati di sonno/sogno. Al risveglio vien chiesto loro di ricordare e scrivere i sogni fatti nella notte. Tutti i sogni vengono poi appesi ad un albero (o tronco) simbolico, testimonianza comunitaria della notte e dei sogni fatti assieme.
La rassegna
Pochi soldi e tante idee: è questa la situazione attuale del festival teatrale più longevo e rispettato della provincia di Bergamo, quel “Segnali Experimenta” giunto - in questo 2024 - alla sua trentaseiesima edizione. Artisti di ogni tipo hanno consolidato, negli anni, la sua fama e la sua lungimiranza progettuale. Ricordiamo fra i tanti: Danio Manfredini, pluripremiato Ubu teatrale, Moni Ovadia, da noi prima del suo exploit al "Piccolo Teatro", il Marco Paolini del celebrato "Vajont", il Teatro delle Albe con le famose proposte multietniche, il boliviano Teatro de los Andes di César Brie e Naira Gonzalez ad Urgnano con 5 repliche nel loro primo tour europeo, Aurelio Grimaldi e le sue "Buttane" prima dello scandalo-successo di Cannes, l’osannata clownerie dell’italo-danese Paolo Nani e del cosmopolita Leo Bassi, e poi i Cantieri Teatrali Koreja, il Teatro Tascabile di Bergamo, Alfieri Magopovero, Teatro la Ribalta, Tony Comello, Teatro Ridotto, per finire con l’Odin Teatret, faro indiscusso del teatro di ricerca mondiale. Tutti teatranti passati da Segnali nel decennio 1990/2000. A questi si sono aggiunti, in anni più recenti, altri ospiti eccellenti quali il Teatro Persona, Tanya Khabarova, Alexei Merkushev, Fattoria Vittadini, Don Andrea Gallo, Kristjan Ingimarsson, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Babilonia Teatri, Teatro Nucleo, Piccolo Parallelo, Antonio Attisani, Mario Barzaghi, Mariano Dammacco, Scena Verticale, Do Theatre e Teatr Novogo Fronta.