Giuramento di Pontida
A Pontida, prenderĂ forma uno spettacolo storico teatrale, in una nuova edizione completamente rinnovata. Una rieviocazione storica in costume, con musica dal vivo, con oltre 130 comparse del Giuramento di Pontida del 1167.
Il valore storico e culturale che riveste questa manifestazione non può e non deve passare inosservato. L’importanza della conoscenza della storia locale (nel caso di Pontida si tratta di un caso di rilevanza assoluta che trascende dalla dimensione dello specifico territorio) deve essere trasmessa alle nuove generazioni al fine di infondere in loro l’orgoglio per la propria identità .
E’ evidente che la rappresentazione in forma teatrale di questo importante pezzo di storia, che ha interessato molto da vicino il territorio, si configura come strumento insostituibile per la conoscenza dello stesso e per un’attenta riflessione circa l’importanza che Pontida, cuore della valle San Martino, ha rivestito per l’affrancamento dei Comuni Padani dal giogo di Federico di Svevia, noto come il “Barbarossa”.
Cronologia dello spettacolo.
4 Marzo 1152: il giovane Duca di Svevia, Federico I, venne eletto Imperatore, risolvendo così la lunga crisi del potere imperiale germanico. Milano, nei decenni di crisi imperiale, aveva assunto i poteri che competevano al Sovrano ed esercitava un dominio, spesso drastico, sulle città limitrofe con scontri armati e parziali distruzioni. Per questi motivi, Federico I decise di scendere nella pianura padana, mettere al bando Milano e, il 19 aprile 1155, radere al suolo la sua più fedele alleata: Tortona. Una volta tornato in Germania, l’Imperatore prese atto che Milano, libera da controlli ravvicinati, aveva ricominciato la politica espansionistica. Perciò, il 27 gennaio 1160, decise la distruzione di un’altra città alleata di Milano: Crema. Per i due anni successivi Federico dovette abbandonare il suo progetto italiano, perché impegnato a risolvere un possibile scisma religioso causato dalla diatriba tra Alessandro III Bandinelli e Vittore IV Ottaviano che lottavano per la nomina di Papa. Nel 1162 il Barbarossa tornò in Italia e provocò la distruzione di Milano e l’esilio di tutti i suoi abitanti. La vittoria contro l’indipendenza dei Comuni sembrava ormai completamente nelle mani del Barbarossa che, infatti, non si aspettava la mossa successiva dei comuni alleati alla città di Milano. Approfittando di un viaggio a Roma dell’Imperatore, il 7 aprile 1167 con un solenne Giuramento nel Monastero di S. Giacomo in Pontida, i rappresentanti delle città di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova strinsero un patto di reciproca alleanza. Nacque così il nucleo originario della Lega dei Comuni Lombardi. La prima mossa della Lega fu consentire il rientro dei milanesi nella loro città . Per diversi anni si evitò la guerra con l’Imperatore che solo il 27 aprile 1174 decise di scendere nuovamente in Italia per punire le città riunite nella Lega. Il 29 maggio 1176, nelle campagne intorno a Legnano, si tenne lo scontro decisivo. Il Barbarossa perse non solo una battaglia, ma soprattutto il prestigio e la dignità imperiale. Meno di un anno dopo, a Venezia, venne siglata la pace che sancì ufficialmente la nascita dei Comuni e dei loro diritti.