CARAVAGGIO. Di chiaro e di oscuro
Un evento speciale apre deSidera Bergamo Festival: Luigi D’Elia porta in scena la storia di Michelangelo da Caravaggio.
Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Michelangelo da Caravaggio?
C’è la peste da bambino, che gli porta via padre e nonno. La fame e la povertà , il successo, le risse: agguati in strada, denunce e un omicidio. Fughe precipitose e ritorni. Arresti, scarcerazioni, protettori, amanti, sentenze di morte. Una grazia arrivata troppo tardi.
Poi le tele: prostitute per madonne, giovani compagni di letto per angeli. Se stesso testimone in disparte. Un vecchio per tutto il resto. Opere spesso rifiutate dai committenti, “spropositate per lascivia e poco decoro”.
I corpi: provocatori e sensuali.
E la sua mano che si muove irrispettosa: penetra nel costato di Cristo per l’incredulità di san Tommaso. Decapita Oloferne senza che l’occhio abbassi lo sguardo. Guida la mano del santo analfabeta per insegnargli a leggere e scrivere. Senza misericordia né resurrezione mostra la Vergine morta. Dipinge calcagni neri, unghie sporche, orrore, notte, pochissima luce e tanta meraviglia selvaggia.
Di Francesco Niccolini
Con Luigi D’Elia
Regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi e Teatri di Bari
In caso di maltempo Chiesa di San Bernardino
Viale Papa Giovanni XXIII, 17