Salviamo il Bar "Mìa a Bòla"
Un progetto del laboratorio teatrale "Abitiamo le distanze" - Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze.
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Un bar che vive di contributi sociali rischia la chiusura. Riusciranno i suoi bizzarri frequentatori a cambiare un destino già scritto?
“Mìa-a-bòla” è un modo di dire bergamasco, quando si parla di qualcuno un po' strano, eccentrico, sbilenco ... come la bolla nella livella dei muratori che, quando il muro è storto, non si posiziona al giusto posto, nel mezzo del vetrino. Il bar dove si svolge la nostra storia si chiama, appunto, “Bar Mìa-A-Bòla”. I suoi avventori sono effettivamente "persone che inseguono un sogno, ma che non riescono ad acchiapparlo. Perché, si sa, i sogni corrono velocissimi”.
È il secondo spettacolo realizzato dal laboratorio teatrale “Abitare le distanze”, un progetto nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute mentale dell’ASST Papa Giovanni XXIII e alcune realtà territoriali che fanno capo alla Rete di Quartiere di Boccaleone, fra le quali il Centro Tutte le Età di Boccaleone. Fra gli attori ci sono utenti della Comunità Riabilitativa Psichiatrica CRM di Boccaleone e del Centro Diurno Psichiatrico Tito Livio, insieme agli operatori sanitari dei servizi psichiatrici e a comuni cittadini. Nel giugno 2023 l'esordio, sul tema dell’identità con lo spettacolo "Io, chi?”.