Pane e scena
Spettacolo da non perdere presso Il Circolino: la Voce delle Cose ha deciso di usare il cibo come soggetto narrante di storie che da tempo immemorabile gli esseri umani si sono tramandati e che ancora appassionano.
In questi tempi in cui il cibo è il nuovo culto, in cui si fa un gran parlare della presentazione del cibo, il cui impiattamento è una sorta di ikebana, con decine di stoviglie diverse e guarnizioni disposte in barocchi festoni decorativi, La Voce delle Cose ha deciso di usare il cibo come soggetto narrante di storie che da tempo immemorabile gli esseri umani si sono tramandati e che ancora appassionano. D’altra parte, dicono, l’umanità ha avuto un rapporto radicale con il cibo in ogni sua epoca, dalla scoperta della cottura con l’uso del fuoco, al banchetto di Trimalcione, all’Ultima Cena e così via. L’autore satirico latino Giovenale, per stigmatizzare le basse aspirazioni del popolo, diceva che i romani volevano solo panem et circenses, cibo e divertimento. Al di là delle sue vere intenzioni aveva enunciato una grande verità : chiunque di noi sa che sia il cibo che il divertimento sono indispensabili per tutti. Lo spettacolo si dipana in un racconto ininterrottamente farcito di ironia, le cui storie narrate sono una sequenza di pezzi brevi che spaziano dalla fiaba alle storie classiche del teatro e dell’epica, dai racconti fantastici alla narrazione di eventi storici.
Luì Angelini e Paola Serafini (Bergamo) si impegnano da quarant’anni per dare un nuovo significato scenico alla materia fisica che li circonda nelle più diverse situazioni occupandosi di teatro d’oggetti dal 1984. Nel 2004 hanno dato il via al progetto La voce delle cose, volto a esplorare il potere evocativo degli oggetti in un campo più allargato, unendo al teatro il mondo dei processi ludici e delle arti figurative.
dai 7 anni
Foto Massimiliano Mascagni