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Venerdì
9
Ottobre

Rigoletto

Come ultimo spettacolo della 45° stagione operistica, sospesa a causa dell'emergenza sanitaria, vede in scena il melodramma in tre atti sulle musiche di Verdi.

EVENTO CONCLUSO

Palazzo Ducale di Mantova, attorno al XVI secolo. Ad una festa, il Duca racconta al fido Borsa di una fanciulla (Gilda), notata presso la chiesa. Borsa lo distrae indicando le altre dame presenti. Dopo aver dichiarato il suo spirito libertino, il Duca corteggia la Contessa di Ceprano, provocando l’ira del marito, a sua volta schernito da Rigoletto, il buffone di corte. In disparte, il cortigiano Marullo racconta agli amici che Rigoletto avrebbe un’amante, non sapendo che la giovane è in realtà sua figlia Gilda. Appare il Conte di Monterone, nemico del Duca, che lo accusa di avergli sedotto la figlia; Rigoletto lo irride. Monterone lancia una tremenda maledizione al buffone e al Duca, che ne ordina l’arresto, mentre Rigoletto fugge turbato. Alcuni cortigiani meditano di punire l’insolenza del buffone rapendogli l’”amante”. Sulla strada di casa, il buffone è avvicinato dal sicario Sparafucile che gli offre i suoi servigi con la complicità della sorella. Rigoletto lo allontana e medita sulla vita infelice da buffone e sulla maledizione ricevuta. Rientrato in casa riabbraccia Gilda (che non conosce il mestiere umile del padre), e raccomanda alla cameriera Giovanna di vegliare sulla giovane figlia.
Il Duca osserva la scena di nascosto e, quando Rigoletto si allontana, dichiara il suo amore a Gilda, presentandosi come Gualtier Maldè, uno studente povero. Sentendo delle voci nei paraggi il Duca è costretto ad interrompere la seduzione e a fuggire. Gilda, sola, canta il suo amore per lui.
Marullo, con alcuni cortigiani, è giunto per rapire la presunta amante di Rigoletto. Lo aiuta lo stesso buffone che, coinvolto e bendato con un inganno, tiene la scala d’accesso alla dimora. Solo quando il rapimento è compiuto e tutti sono partiti, Rigoletto comprende la crudele beffa e ripensa alla maledizione ricevuta.
Rientrato a palazzo, il Duca, che era tornato invano a cercare Gilda dopo il loro primo incontro, si dispera del rapimento. I cortigiani lo informano intanto di tenere in sequestro l’”amante” di Rigoletto. Egli approfi tta quindi per farsi condurre Gilda in camera. Arriva anche Rigoletto che, fingendo indifferenza, cerca la figlia, deriso dai cortigiani. Quando capisce che Gilda si trova nelle camere del Duca, sfoga la sua ira contro i cortigiani che, solo a qual punto, capiscono che la giovane è in realtà sua figlia e, tuttavia, gli impediscono di raggiungerla. Quando la figlia esce racconta al padre di essere stata prima ingannata, poi rapita e infine sedotta. Rigoletto medita una terribile vendetta. A palazzo c’è anche Monterone che sta per essere incarcerato; egli, vedendo campeggiare il ritratto del Duca, lamenta che la sua maledizione non ha ancora avuto effetto. Rigoletto, presente alla scena, replica che la vendetta giungerà per sua mano: ha infatti deciso di ricorrere al sicario Sparafucile per eliminare il suo signore.
Rigoletto, volendo mostrare alla figlia la vera indole del Duca (che la fanciulla continua ad amare), la accompagna sulle rive del Mincio, fino alla locanda di Sparafucile. Maddalena, sorella del sicario, ha appena adescato il Duca, per consegnarlo al fratello. Incombe un temporale. Gilda e il padre sentono il nobile inneggiare all’amore libertino e lo vedono corteggiare Maddalena e amoreggiare con lei. Rigoletto ordina alla figlia di partire per Verona, dopo essersi prudentemente vestita da uomo. Rigoletto si accorda sul pagamento con Sparafucile, e si allontana. Gilda, nonostante quanto visto, è ancora innamorata del Duca e torna alla locanda dove sente un tremendo dialogo. Maddalena, invaghita del Duca, supplica il fratello di risparmiare il nobile e di uccidere invece il buffone, quando giungerà con il denaro. Sparafucile che rifiuta di tradire il cliente, accetta di uccidere il primo avventore che si presenterà, così da avere un corpo come prova per Rigoletto. Gilda, compresa l’intenzione del padre di far assassinare il Duca, decide di sacrificarsi per lui e bussa lei stessa alla locanda. Appena la porta si apre è pugnalata dal sicario. Poco dopo torna Rigoletto che si fa consegnare da Sparafucile il sacco con il corpo. Finalmente si sente appagato e si allontana per gettare il “potente” nel Mincio. Udendo tuttavia il canto del Duca provenire dalla locanda, si chiede raggelato di chi sia il corpo. Scopre così la figlia. Batte di nuovo alla porta, ma nessuno apre. Gilda è ancora viva: con un filo di voce chiede perdono al padre e, invocando l’incontro in cielo con la madre, muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, rammenta la maledizione di Monterone, che si è ora compiuta.

Per gli abbonati alla 45ª stagione i posti saranno garantiti, indicando la data prescelta: venerdì 9 oppure sabato 10 ottobre.
Anche per i non abbonati sarà possibile prenotare gli ingressi.
A norma di legge, il pubblico dovrà presentarsi con la mascherina e rilasciare in biglietteria il nome e il recapito (questo vale anche per chi utilizzasse abbonamenti intestati ad altre persone), sottoporsi al rilievo della temperatura e igienizzarsi le mani.
Per facilitare tutte le procedure ed evitare assembramenti, si raccomanda vivamente di presentarsi con largo anticipo e rispettare il distanziamento.

 

Informazioni

Prezzo: 20 euro (non abbonati)

Contatti

Telefono: 035 315854
Email: [email protected]
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Organizzatore

Circolo musicale Mayr-Donizetti

Data e Ora

Inizio: venerdì 9 ottobre 2020 21:00

Fine: venerdì 9 ottobre 2020 23:50

Giorni di apertura
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Documenti

Locandina

Luogo

Bergamo, via San Sisto 9