Festa Funesta
Al via il Funesto Festival, un dialogo tra arte, cultura e riflessione sulla morte, con un ricco programma di eventi: appuntamento con la festa di apertura di Funesto che prevede uno spettacolo teatrale, un ricco buffet e una divertente sfida tra la musica
Festa funesta è la festa di apertura di Funesto, il festival di Sguazzi. L’evento prevede uno spettacolo teatrale, un ricco buffet e una divertente sfida tra la musica jazz e il karaoke.
Programma:
-alle 18 lo spettacolo teatrale "I resti dell'amore" con i partecipanti del laboratorio di teatro Corpi Sovversivi
-alle 19.30 il buffet
-alle 20.30 "Jazz VS Karaoke" con Alberto Forino (pianoforte), Filippo Sala (batteria), Alberto Zanini (chitarra), con la partecipazione straordinaria di Gigi Scaburri.
Lo spettacolo è l’esito del percorso biennale del laboratorio teatrale di Sguazzi “Corpi sovversivi”, ospitato dal Comune di Levate. Il laboratorio vede la partecipazione di molti cittadini (di diversa età , provenienza, competenza...) ed è condotto dalla regista Silvia Briozzo. “Corpi sovversivi” si pone l’obiettivo di generare, attorno a sé, altre esperienze che rafforzino le relazioni umane, vivacizzino le comunità territoriali e stimolino le amministrazioni comunali a prendersi cura dei propri cittadini anche attraverso l’arte e la produzione artistica.
Il laboratorio teatrale “Corpi sovversivi” nutre una grande passione per il karaoke: canzoni urlate come se non ci fosse un domani, tra Pupo, Cocciante e Raffaella Carrà . Per arginare questa pericolosa deriva, Funesto ha deciso di ospitare il trio jazz Forino/Sala/Zanini in un scontro senza regole tra improvvisazione ed imitazione, tra talento e dilettantismo allo sbando. La musica jazz e le richieste al karaoke si alterneranno in una sfida all’ultimo colpo. Chi sopravviverà ?
Funesto Festival
Funesto, il festival di Sguazzi, è un progetto culturale ed artistico che, a partire da queste domande, invita ad una riflessione sul tema della morte. E, di conseguenza, su quello del vivere; perché è giusto parlare di “qualità della vita”, ma non lo si può fare senza confrontarsi sulla “qualità della morte”. Attraverso un approccio il più possibile transdisciplinare che metta in dialogo fra loro arte, filosofia, antropologia, scienza, narrazione... il festival offre un’ampia gamma di prospettive sul tema, percorrendo direzioni alternative rispetto a quelle stereotipate, spettacolari o retoriche (comunque evasive), tipiche del discorso comune contemporaneo.
Crediti: foto di Luca Geneletti (genEthic)