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Venerdì
16
Agosto

Roberto Leydi. Il “monello” che ci fece conoscere l’altra musica

Per il quinto appuntamento della rassegna "Pagine verdi" verrà presentato il libro di Aurelio Citelli.

Quinto appuntamento della rassegna Pagine verdi. In sala Polivalente a Piazza Brembana alle ore 15.30 Aurelio Citelli presenterà uno studio da lui curato sull'etnomusicologo Roberto Leydi. Con intervento di Valter Biella. A seguire Laura Boni, direttrice SBU, illustrerà brevemente l'Archivio della Cultura di Base della biblioteca Tiraboschi presso il quale è conservato l'archivio Leydi

Saggio a cura di Aurelio Citelli, pubblicato dall’Associazione culturale Barabàn con contributi di: Umberto Eco, Moni Ovadia, Bruno Pianta, Ferdinando Scianna, Febo Guizzi, Cesare Bermani, Franco Castelli, Francesco Giannattasio, Ignazio Macchiarella, Renata Meazza, Luigi Pestalozza, Nicola Scaldaferri, Nico Staiti, Elena Bergomi.

A vent’anni dalla scomparsa di Roberto Leydi (Ivrea, 1928 – Milano, 2003), etnomusicologo, docente, giornalista, saggista, conduttore di programmi televisivi e radiofonici, viene pubblicata una sua inedita e straordinaria testimonianza raccolta da Aurelio Citelli nel 1996 in occasione della lavorazione del video Roberto Leydi. L’altra musica
Il racconto di Leydi spazia dal suo interesse giovanile per il jazz al lavoro al settimanale “L’Europeo”, dai viaggi con Ferdinando Scianna allo “scandalo” di Bella ciao, dalla nascita del folk revival in Italia ai rapporti con i cantori e i suonatori popolari, dall’insegnamento al DAMS di Bologna alla nascita dell’Ufficio Cultura del Mondo Popolare della Regione Lombardia fino alla sua collezione di oggetti e strumenti musicali popolari.

Ha detto Roberto Leydi: «Per me – ma non solo per me – la ricerca fu la ricerca di una patria, di un paese in cui riconoscersi. Non mi potevo riconoscere nell’Italia di Vittorio Emanuele II, di Garibaldi o di Cavour, personaggi da iconografia, retoricizzati, non retorici, ma retoricizzati, fissati nei libri di scuola, nei monumenti, nelle strade. Non ci si può identificare in un monumento. Ci si può identificare nella storia di un uomo che racconta cosa gli è successo durante la Prima Guerra Mondiale quando era soldato sul Carso. Lì, nasceva un’altra patria, una patria della gente che si incontrava per strada o che si vedeva nei campi. La spinta fu quella».

Illustrato da numerose immagini, alcune delle quali di prestigiosi fotografi italiani (Ferdinando Scianna, Maria Vittoria Backhaus, Mario De Biasi, Fedele Toscani, Oliviero Toscani, Lisetta Carmi, Luigi Ciminaghi), il libro ricostruisce la figura di Leydi anche attraverso la testimonianza di suoi collaboratori e amici: Umberto Eco, Bruno Pianta, Ferdinando Scianna, Moni Ovadia, Febo Guizzi, Cesare Bermani, Renata Meazza, Franco Castelli, Luigi Pestalozza, Francesco Giannattasio, Nico Staiti, Ignazio Macchiarella, Nicola Scaldaferri, Elena Bergomi.

Contatti

Telefono: 0345/82549
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Data e Ora

Inizio: venerdì 16 agosto 2024 15:30

Fine: venerdì 16 agosto 2024 18:00

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