Carovane. La tempesta del Covid e il futuro di una comunità
Continuano gli appuntamenti della terza edizione della rassegna "Le parole che curano": Claudio Cancelli e Matteo Cella dialogano con Gabriella Erba, presentando il libro che racconta di Nembro, comune con la più alta percentuale di vittime COVID.
È il 23 febbraio 2020. A Nembro, piccolo centro della Val Seriana, i pensieri di tutti sono occupati dagli ultimi ritocchi per la sfilata di Carnevale. Ma la sfilata non si farà e i pensieri, da quella sera e a lungo, saranno indirizzati a fronteggiare la minaccia più grande di sempre: la pandemia da COVID, in cui Nembro si troverà a detenere il primato di Comune italiano con la più alta percentuale di morti, una vittima ogni sessantuno abitanti.
Incontro con Claudio Cancelli e Matteo Cella che dialogano con Gabriella Erba.
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Le parole che curano
Torna con la terza edizione la rassegna letteraria "Le parole che curano". Durante le sette serate si potrà intraprendere un viaggio alla scoperta di pratiche che permettono di far co-esistere i differenti modi di stare al mondo.
La rassegna offre strumenti per comprendere sfide attuali come le migrazioni, le crisi globali e i nuovi bisogni sociali. La provincia di Bergamo, con oltre 130.000 residenti stranieri che rappresentano circa il 12% della popolazione, è un esempio significativo di convivenza multiculturale. Negli ultimi anni, la città ha affrontato importanti sfide legate all'inclusione sociale e alla gestione della diversità, diventando un laboratorio di politiche e pratiche per l'accoglienza.
“Le parole che curano” esplora non solo le dinamiche migratorie, ma anche l’impatto delle emergenze globali e del post-pandemia sulla coesione sociale, con un'attenzione particolare alle nuove forme di vulnerabilità.
Quest’anno gli eventi si terranno a Bergamo e a Treviglio, le due città principali della provincia, scelte per coinvolgere differenti realtà territoriali.
La rassegna è organizzata dal Centro Fo.R.Me. della cooperativa Ruah con la collaborazione della Fondazione Mons. Portaluppi e il patrocinio di Fondazione Cariplo.