La musica e gli strumenti nella tradizione popolare bergamasca
Con la partecipazione di Valter Biella (cornamusa, campanine, flauti) e Gianpiero Crotti (fisarmonica, cornamusa), un incontro che vuole essere un viaggio attraverso il ricco patrimonio legato alla cultura musicale popolare bergamasca.
Valter Biella e Gianpiero Crotti proporranno un approfondimento sulla tradizione musicale bergamasca e i relativi strumenti.
Si parla di:
-“baghèt”, è il termine con cui è conosciuta la cornamusa bergamasca, che è presente fin dalla fine del 1300 nelle valli orobiche. In Santa Maria Maggiore in Città Alta abbiamo infatti una delle più antiche raffigurazioni, risalente alla metà del 1300. Di questo patrimonio arcaico sono rimasti in provincia pochi esemplari di strumenti storici e, probabilmente, la testimonianza di uno degli ultimi suonatori di cornamusa di tutto il Nord Italia: Giacomo Ruggeri di Casnigo, scomparso nel 1990. Ruggeri è diventata una delle testimonianze insostituibili per l'intero mio lavoro di ricerca, ed è diventato l’anello di congiunzione tra la vecchia e la nuova tradizione di suonatori bergamaschi.
-la musica delle campane a festa conosciuta come “l’allegrezza”, il suono che ha accompagnato per secoli tutti i momenti aggregativi della comunità , i riti della religiosità , le ricorrenze gioiose e tragiche. Protagonista era la figura del campanaro, vero “musico della comunità ”, al servizio della stessa tanto da essere assunto e pagato con un regolare contratto, e che aveva un “alfabeto” di suoni e musiche da rispettare e riproporre con rigorosa continuità .
-“le campanine”, lo strumento che serve ai campanari per mantenere viva la tradizione delle campane a festa. Sono una sorta di xilofono, con i risonatori ricavati dal vetro, costruito dagli stessi campanari. Grazie alle campanine il campanaro teneva a memoria, senza trascrizioni musicali, decine e decine di brani, da studiare e ripassare prima di salire in cima al campanile. Sono figlie di una economia povera ma nonostante questo con una ricchezza di linguaggio e sonorità straordinaria
- i flauti della Valle Imagna, strumenti costruiti al tornio, caratteristici di una valle bergamasca specializzata ancora oggi in manufatti di legno
- flauti e corni costruiti con la corteccia degli alberi. Alla ripresa del ciclo vegetativo, in primavera, si riesce ancora a distaccare la corteccia dal tronco degli alberi. Con questo materiale si possono costruire flauti e corni, rimandando ad una conoscenza e ritualitĂ precristiana.
- i flauti in osso. Sopra San Pellegrino, sulla cresta del Castello Regina, è stato ritrovato un flauto in osso, sicuramente il più antico strumento bergamasco, ora esposto al Museo di Zogno.
Tale patrimonio è nato e si è evoluto in un percorso iniziato secoli fa, ed è arrivato sino a noi grazie agli ultimi informatori del mondo contadino, riuscendo a vincere la fragilità di una cultura sostanzialmente orale, legata al labile filo della memoria. Durante l’incontro si proietteranno filmati, verranno eseguite musiche, si mostreranno gli strumenti, si parlerà di suonatori, balli, storie, si ascolteranno cornamuse, flauti e campanine, verrà cioè tracciato un percorso che introduca alla ricchezza del patrimonio legato alla musica ed agli strumenti dell’antica cultura orobica.