Pagine di fotografia. Tito Terzi e l’esperienza editoriale della rivista Orobie
Il Museo delle storie in dialogo con la redazione di “Orobie” per parlare dell’Archivio di Tito Terzi.
In occasione della X edizione di Archivi Aperti, il Museo della fotografia Sestini apre le porte del suo archivio al pubblico per presentare il fondo del fotografo bergamasco Pier Achille detto “Tito” Terzi (Gromo, 1936 - Bergamo, 2010). Depositato nel 2015 presso il Museo dalla moglie Adele Tavella, il fondo è costituito da 43.000 diapositive a colori realizzate da Terzi in oltre quarant’anni di attività e corredato da parte delle sue pubblicazioni.
Animato fin dalla giovinezza da due grandi passioni - la montagna e la fotografia -, Tito Terzi immortala tutto il territorio della Bergamasca, dalla pianura alle vette più alte delle Orobie. Dai primi anni Settanta la vita professionale dell’autore si lega a doppio filo con l’attività editoriale. Cruciale è nel 1975 il contatto con la casa Editrice Cesare Ferrari, con cui collaborerà a lungo pubblicando una quarantina di libri. Nel 1990, sempre con l’editore Ferrari, contribuisce alla creazione del mensile “Orobie”, rivista – attiva ancora oggi – nata per valorizzare gli aspetti paesaggistici, sociali e culturali delle Prealpi Bergamasche, documentandone non solo la natura, ma la vita della gente con le sue trasformazioni. Le numerose monografie e gli articoli pubblicati sulla rivista sono una chiara testimonianza della passione e dedizione di Terzi nel raccontare per immagini “i luoghi, i borghi e i personaggi celati tra le ‘pieghe’ del territorio” bergamasco.
Proprio la redazione di “Orobie” parteciperà all’incontro per un dialogo intorno all’intreccio tra fotografia ed editoria, tema di questa edizione di Archivi Aperti.
Il fondo, interamente digitalizzato, è in fase di catalogazione ed è oggi disponibile alla consultazione sul sito archivio.museodellestorie.bergamo.it
IN DIALOGO
Daniela Pacchiana – Responsabile Archivio fotografico Sestini
Emanuele Falchetti – Direttore rivista Orobie
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti (QUI)