Segno indelebile
Prosegue il Funesto Festival, un dialogo tra arte, cultura e riflessione sulla morte, con un ricco programma di eventi: appuntamento con Mario Benedetti, maestro riconosciuto dell'arte calcografica, nel suo studio, ambiente magnetico e ricco d'arte.
Incontro con Mario Benedetti ed Enrico De Pascale.
Mario Benedetti (Terni 1938), maestro riconosciuto dell’arte calcografica, da molto tempo ha scelto Bergamo come città in cui vivere e lavorare. Il suo studio, luogo di pensiero e creazione, è un ambiente magnetico e affascinante: opere di enormi dimensioni convivono con piccoli dipinti e materiali disparati in attesa di essere trasformati nel segno. E poi sedie, poltrone e tavoli attorno ai quali discutere di vita, arte, storia. Tutto restituisce l’idea di uno spazio nel quale il tempo sembra assumere un’altra andatura, assecondando ritmi più intimi, profondi, poetici. In questo contesto, con l’aiuto dello storico dell'arte Enrico De Pascale, lo incontreremo per indagare il suo percorso artistico, osservarne il lavoro, affrontare obliquamente temi come lo spazio, la materia, il segno, l’oblio.
Funesto Festival
Funesto, il festival di Sguazzi, è un progetto culturale ed artistico che, a partire da queste domande, invita ad una riflessione sul tema della morte. E, di conseguenza, su quello del vivere; perché è giusto parlare di “qualità della vita”, ma non lo si può fare senza confrontarsi sulla “qualità della morte”. Attraverso un approccio il più possibile transdisciplinare che metta in dialogo fra loro arte, filosofia, antropologia, scienza, narrazione... il festival offre un’ampia gamma di prospettive sul tema, percorrendo direzioni alternative rispetto a quelle stereotipate, spettacolari o retoriche (comunque evasive), tipiche del discorso comune contemporaneo.
Crediti: Lo studio di Mario Benedetti, foto di Giacomo Nuzzo.