Mut
l film racconta, attraverso l’esperienza di due giovani allevatori e dei loro genitori, la ciclicità della vita in alpeggio. Giulio Squillacciotti, artista e regista di dialogherà con Angela Rui, curatrice e ricercatrice di design.

l film racconta, attraverso l’esperienza di due giovani allevatori e dei loro genitori, la ciclicità della vita in alpeggio. Sin dal titolo — “monte”, in dialetto bergamasco — si evince il ruolo della montagna che, onnipresente, modella i ritmi e le esperienze di chi la abita. Nel film, tuttavia, questa resta sullo sfondo delle azioni dei giovani protagonisti: il formato quadrato del cortometraggio lascia spazio a inquadrature che ne racchiudono porzioni, guidando l’attenzione verso i dettagli e le interazioni fra i membri della famiglia, e quelle fra loro e gli animali.
Una scelta stilistica che anziché limitare il respiro visivo immerge lo spettatore in una prospettiva intima, che rinuncia ai campi aperti, descrittivi, per raccontare il legame profondo tra la montagna e chi la vive.
Giulio Squillacciotti, artista e regista di MUT in conversazione con Angela Rui, curatrice e ricercatrice di design.