I macabri del Bonomini
Prosegue il Funesto Festival, un dialogo tra arte, cultura e riflessione sulla morte, con un ricco programma di eventi: appuntamento con sei dipinti di scheletri viventi, dell'artista bergamasco Bonomini e commentati dallo storico dell'arte De Pascale.
Con Enrico De Pascale e Candelaria Romero e la partecipazione straordinaria di Pietro Buratti all'organo.
“I macabri” del pittore bergamasco Paolo Vincenzo Bonomini (1757-1839) sono sei dipinti che ritraggono scene di scheletri viventi. Si tratta di opere commissionate all’artista dalla parrocchia di Santa Grata, in Città Alta, che avrebbero dovuto ricordare la celebrazione del triduo dei morti. Il pittore diede fondo alla propria fantasia e rappresentò sei quadri che raffiguravano altrettante scene di spontanea vita quotidiana con scheletri come protagonisti. Le macabre figure, in un gioco tra lo sberleffo e l’omaggio, si ispiravano a persone che ancora abitavano nel borgo: gli abiti, la fisionomia e la struttura degli scheletri (cranio, mandibola e teschio) lasciavano chiaramente intendere chi vi fosse realmente ritratto.
Lo storico dell'arte Enrico De Pascale presenterà queste straordinarie opere, accompagnato dalla voce e dalle poesie della scrittrice Candelaria Romero e dalle musiche all’organo di Pietro Buratti.
In collaborazione con la Parrocchia di Borgo Canale Santa Grata inter Vites.
Funesto Festival
Funesto, il festival di Sguazzi, è un progetto culturale ed artistico che, a partire da queste domande, invita ad una riflessione sul tema della morte. E, di conseguenza, su quello del vivere; perché è giusto parlare di “qualità della vita”, ma non lo si può fare senza confrontarsi sulla “qualità della morte”. Attraverso un approccio il più possibile transdisciplinare che metta in dialogo fra loro arte, filosofia, antropologia, scienza, narrazione... il festival offre un’ampia gamma di prospettive sul tema, percorrendo direzioni alternative rispetto a quelle stereotipate, spettacolari o retoriche (comunque evasive), tipiche del discorso comune contemporaneo.