Lorenzo Lotto e la nascita della psicologia moderna
Continua il ciclo di "Lotto, l'immaginazione e la luce": in programma un incontro con Flavio Caroli.
Continua il ciclo di "Lotto, l'immaginazione e la luce": in programma un incontro con Flavio Caroli.
«Sapiate che son cose che non essendo scritte, bisogna che la imaginatione le porti a luce». In questa frase contenuta nella lettera del 10 febbraio 1528, inviata alla Misericordia Maggiore di Bergamo, è concentrato tutto il talento visionario, la capacità immaginativa di Lorenzo Lotto.
Da questo passaggio fulmineo nasce il titolo della rassegna, promossa dalla Fondazione MIA, dedicata quest’anno al genio del Rinascimento: “Lotto, l’immaginazione e la luce”, in programma, ogni giovedì, dal 20 aprile al 4 maggio, in Basilica di Santa Maria Maggiore, con un’anteprima in Accademia Carrara, giovedì 13 aprile.
Quattro importanti studiosi di diverse discipline – Flavio Caroli, Enrico Dal Pozzolo, Franco Cardini, Telmo Pievani – indagheranno, ciascuno da angolazioni diverse, la figura complessa e affascinante di Lorenzo Lotto.
Cuore degli incontri sarà la presentazione del volume “Lorenzo Lotto. Lettere”, curato da Corrado Benigni e Mauro Zanchi. Una nuova edizione della preziosa corrispondenza lottesca (l’ultima risale al 1968), che riproduce in facsimile in alta risoluzione le trentanove lettere, corredate da trascrizioni e note, volte a contestualizzarle storicamente e artisticamente. Questa nuova edizione è l’occasione per ripercorrere non solo le tappe per la realizzazione dei disegni per il progetto del coro di Santa Maria Maggiore, poi tradotti a intarsio da Giovan Francesco Capoferri, ma soprattutto per approfondire la figura di Lotto come artista e come uomo. I sette saggi contenuti del libro aprono infatti nuove piste interpretative della corrispondenza di Lotto e della sua pratica artistica, mettendo in evidenza come la scrittura sia stata una componente fondamentale nella vita e nell’opera del maestro veneziano.
Le lettere ci aiutano a tracciare un ritratto senza tempo dell’autore rinascimentale. In pittura, Lotto è stato un acuto indagatore dei sentimenti, che è riuscito a descrivere partendo dai dettagli (i gioielli, per esempio, nelle sue figure a volte rivelano molto più delle espressioni facciali). Nella scrittura, l’artista sembra dare il meglio di sé, esprimendosi in maniera totalmente libera, lasciandosi andare alla sua vena ironica e sarcastica e dimostrando un’attenzione maniacale per il proprio lavoro e le proprie emozioni.
Nessuno, infatti, prima di lui, e nessuno più di lui, ha accettato di misurarsi, e di farsi conoscere, in modo così diretto e disarmato. La pittura per Lotto è come un diario, una confessione. Le ragioni della conoscenza precedono quelle della storia, in un’urgenza di verità che non consente alternative.