Le matite del Giopì

Giornale “battagliero” e pungente, il «Giopì» in 130 anni di pubblicazione ha saputo comunicare l’importanza della satira politica. Negli anni hanno collaborato alla rivista con disegni, vignette e caricature artisti come Alfredo Faino, Remo Manaira e, in tempi più recenti Silvana Capelli e Aldo Bortolotti, uno dei disegnatori satirici bergamaschi più noti di sempre.

Per celebrare questo patrimonio, il Ducato di Piazza Pontida promuove dal 4 al 17 giugno, in Sala Manzù a Bergamo, la mostra «Le matite del Giopì». «La mostra – spiega il curatore Paolo Moretti – proporrà tre sezioni: la prima dedicata alle caricature dei vari Duchi, la seconda con le “matite” storiche del “Giopì” e l’ultima dedicata invece gli attuali disegnatori della rivista. L’esposizione sarà impreziosita anche dal alcuni disegni e da alcune opere di altri vignettisti bergamaschi, tra i quali Bruno Bozzetto».

«Oltre a ripercorrere il passato di Bergamo – continua Moretti – questo progetto permetterà di mettere in evidenza la bravura e il talento degli attuali disegnatori del giornale, un gruppo di giovani che sarebbero piaciuti ai quei tre spiriti colti e intraprendenti che nel lontano 1894 ci regalarono l’emozione di fondare il “Giopì”.

L’inaugurazione della mostra, che si terrà il 4 giugno alle 18.30 in Sala Manzù, verrà preceduta da una conferenza in Sala Olmi della Provincia dal titolo «La satira politica a Bergamo tra Ottocento e Novecento», con relatore Paolo Moretti.

«Questa conferenza – conclude Moretti – è stata voluta per far conoscere i primi anni della rivista satirica, per superare l’idea di una Bergamo “bacchettona” e far emergere la vivacità del giornalismo di un tempo».