Fedeli a Dio e al mondo. Le parole dell’ebraismo
"Molte Fedi sotto lo Stesso Cielo" ospita Miriam Camerini, registra teatrale, la quale racconterĂ il rapporto tra fede e politica, intesa come cura della cittĂ e della comunitĂ .
Quest'anno la sezione dei Monoteismi, prevista presso la Chiesa di Loreto, sarĂ legata al tema della rassegna e dedicata al rapporto tra fede e politica, intesa come cura della cittĂ e della comunitĂ .
Dopo una riflessione piĂą ampia e introduttiva affidata al professor Vito Mancuso, approfondiremo come ebraismo, cristianesimo e islam leggono e interpretano l'impegno pubblico e civico, facendoci guidare da tre eminenti rappresentanti delle singole fedi.
Miriam Camerini (Gerusalemme, 1983) è una regista teatrale, attrice, cantante e studiosa di ebraismo.
Cresciuta a Milano, da due anni frequenta la scuola rabbinica Har'El, a Gerusalemme, una delle poche al mondo cui sono ammesse le donne e che la diplomerà prima rabbina ortodossa italiana. Tra i suoi spettacoli, che ha portato anche nelle scorse edizioni della rassegna, citiamo Golem, Un grembo due nazioni molte anime, Il mare in valigia, Caffè Odessa e Lo Shabbat di tutti, performance-cena dedicata al Sabato ebraico.
Prenotazioni:
- Per tutti
- Per i possessori della card
Molte Fedi sotto lo Stesso Cielo presente il tema di quest'anno: "Appassionati al presente" si focalizza nel mutevole mondo vitale nel quale siamo inseriti, del quale siamo attori e simultaneamente custodi. Spesso abbiamo la percezione che tutto stia volgendo alla distruzione: il cambiamento climatico, le disuguaglianze crescenti, l’erosione della partecipazione, lo sviluppo economico a corrente alternata nei paesi del mondo, le guerre che imperversano e irrigidiscono i rapporti internazionali.
Ma nonostante ciò, probabilmente occorre semplicemente tornare ad appassionarci al presente, a ciò che abbiamo fragilmente tra le mani, e investire su ciò che ancora nemmeno immaginiamo. Se è vero che non tutto è sotto il nostro controllo, è anche vero che possiamo renderci docili alle metamorfosi, ma dobbiamo anche avere il coraggio di fidarci, e nella fiducia agire. Non una rivalsa, non una conquista, forse una responsabilità leggera sentita come collettiva.