Come studiavano i maestri del jazz?
Incontro con Marcello Piras sull'origine del jazz attraverso l'analisi di casi esemplari.
Il jazz ha ormai oltre un secolo di storia, e in questo arco di tempo è passato attraverso molte trasformazioni: sono cambiati gli stili, le tecniche, le forme, gli approcci strumentali. La trasmissione del sapere da maestro ad allievo, quale si verifica nelle lezioni private o nelle scuole favorisce solo la trasmissione di alcune tecniche, quelle che il maestro conosce e padroneggia. Se però l’allievo acquisisce e perfeziona la pratica di studiare i capolavori del passato, può ricavarne molti altri insegnamenti, relativi a tecniche e risorse formali di altro tipo, che magari erano di comune uso in altre epoche, ma per qualche motivo non si sono trasmesse fino a noi, pur essendo tuttora preziose. Cosa studiavano i grandi del jazz del passato? Quali problemi formali si ponevano? Da che tipo di materiale musicale prendevano le mosse? A quali modelli di riferimento guardavano? Le risposte a queste domande, e ad altre simili, aprono territori immensi all’esplorazione del linguaggio del jazz nei suoi aspetti più vari e più stimolanti.
La conversazione di Marcello Piras è incentrata sull’analisi di alcuni casi esemplari, tutti diversi tra loro per caratteristiche formali e di linguaggio tra cui l’Art Ensemble of Chicago, Miles Davis, John Lewis, Lennie Tristano, Jelly Roll Morton.
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