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Lunedì
20
Maggio

Archeologia dell’edilizia storica

L' Amministrazione Comunale presenterà al pubblico i risultati della ricerca svolta nel proprio territorio. Nel corso della ricerca sono stati identificati 46 edifici ascrivibili all’epoca medievale, cui si devono aggiungere altri 8 elementi architettonici

EVENTO CONCLUSO

L’evento si pone come tappa finale di un importante progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Lemine, che ha coinvolto una équipe di studiosi specializzati in Archeologia Medioevale facenti capo all’Università Cattolica del Sacro Cuore, e sostenuto dal Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio.

Nel corso della ricerca sono stati identificati 46 edifici ascrivibili all’epoca medievale, cui si devono aggiungere altri 8 elementi architettonici.

Interverranno:
- Gianmaria Brignoli, Sindaco
- Carlo Personeni, Presidente Consorzio Bacino Imbrifero Montano Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio
- Nicola Cremonesi, Segretario Generale Fondazione Lemine
- Federica Matteoni, Ricercatrice Università Cattolica

Nel territorio di Paladina sono note tracce di frequentazione fin dall’epoca romana, forse legate alla presenza dell’imponente Ponte della Regina, che segnava i collegamenti dal centro cittadino di Bergamo fino al confine con la Valle Seriana. Nello specifico, nel nostro territorio furono collocati degli avamposti difensivi, tra cui anche il castello di Sombreno –oggi frazione di Paladina-, e il castello dei conti di Mozzo, posti in posizioni “inespugnabili” in caso di attacco. Il primo, di cui non restano tracce materiali, era gestito dalla famiglia dei Calusco -di Carvico- e controllava, fin dal primo Medioevo, le propaggini più alte del territorio, mentre un altro polo di difesa erano i fortificati presenti a Paladina, ovvero la torre Duecentesca ubicata nel centro del paese e il fortificato presso la Villa Pesenti-Agliardi.

Le diverse strutture murarie conserva nel borgo consentono di comprendere quali fossero le modalità costruttive impiegate nel territorio: a partire dal Duecento sono utilizzati blocchi sbozzati e regolarizzati di arenaria, messi in opera in murature ordinate; del XIII secolo si conservano gli edifici di carattere fortificato, che sono tra più antichi del territorio e che attestano il carattere belligerante che caratterizza anche questa porzione della provincia di Bergamo.

A partire dal Trecento la lavorazione della pietra si modifica, con l’impiego di pietra lavorata negli angolari e materiale misto –pietre e ciottoli- nelle murature; in questo periodo sorgono sul territorio diversi edifici civili, che si addossano rispettando il costruito fortificato più antico già esistente, definendo in questo modo l’organizzazione degli isolati del borgo. Tra Quattro e Cinquecento si verifica un ulteriore ampliamento dell’abitato, con l’occupazione di nuove aree, a sud della chiesa di Sant’Alessandro, e la strutturazione di nuove aree produttive, come quella dei Mulini a Ghiaie.

Per quanto riguarda l’edilizia religiosa, oggi rintracciabile nei due poli di Santa Maria di Sombreno –con l’antica chiesa che sorge nel castrum?-, e Sant’Alessandro e Nazario nel centro del borgo, non restano tracce materiali di epoca medievale: la loro dislocazione in contesti differenti e topograficamente distanziati spiega la formazione di due nuclei abitativi distinti che si organizzano nei pressi degli edifici religiosi, che solo dopo molto tempo verranno accorpati con una circoscrizione comunale unificata.

Contatti

Telefono: 035.553205
Email: [email protected]

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Organizzatore

Data e Ora

Inizio: lunedì 20 maggio 2024 18:00

Fine: lunedì 20 maggio 2024 19:00

Giorni di apertura
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Documenti

Locandina

Luogo

Almenno San Bartolomeo, Via IV novembre, 62 (Villa dell'Amicizia)