Snark Festival
Weekend ricco di eventi per gli appassionati di cinema: Cineteatro Qoelet ospiterà una rassegna di film documentari in versione originale con sottotitoli in italiano. Sono in programma 8 proiezioni.
Il Cineteatro Qoelet di Bergamo ospiterà questo weekend “Snark Festival”, una rassegna di film documentari in versione originale con sottotitoli in italiano. La rassegna, organizzata dall’associazione culturale Essi Vivono, proporrà otto proiezioni: “Lighting over Braddock”, “Culloden”, “The Emperor’s Naked Army Marches on”, “Portrait of Jason”, “Streetwise”, “a Married Couple”, “Trances” e “Cabra Marcado para morrer”. Il programma completo con tutte le informazioni è disponibile sul sito internet ufficiale della rassegna o sui profili social Facebook e Instagram. L'associazione, che è nata a fine novembre 2015, intende diffondere la cultura e l’informazione con criteri di imparzialità e pluralismo, promuovendo la collaborazione tra associazioni e valorizzare il materiale audiovisivo a disposizione delle biblioteche.
Programma:
13 Settembre, alle 20:30
Film: Lightning Over Braddock: A Rustbowl Fantasy
Uscito nel 1988, è il primo lungometraggio del documentarista Tony Buba, che già con i lavori precedenti si era proposto come un acuto testimone della sua cittadina natale e delle sue vicissitudini: Braddock, la ‘piccola Pittsburgh’, cresciuta nei decenni precedenti grazie allo sviluppo del settore siderurgico e diventata così un piccolo ma vivace centro commerciale e culturale della Pennsylvania. Come tante altre città industriali della regione -sintomaticamente denominata Rust Belt/Rustbowl, ‘cintura di ruggine’ – anche la Braddock di Buba a partire dagli anni ’80 del secolo scorso venne colpita duramente dall’inesorabile declino dell’industria pesante statunitense, diventando un osservatorio privilegiato per la trasformazione economica e sociale che stava colpendo una parte rilevante del Paese.
13 Settembre, ore 22:30
Film: Culloden
La battaglia di Culloden si svolse il 16 aprile 1746 in Scozia. Durò poco più di un’ora, esattamente quanto il film, che ricostruisce con grande attenzione la vicenda, i protagonisti, gli accadimenti. Culloden, di Peter Watkins, è un film commissionato dalla BBC, del 1964, in bianco e nero, quasi completamente senza musica, ambientato e girato vicino a Inverness, nei luoghi della battaglia, con costumi e armi dell’epoca. Un documentario storico, su una vicenda bellica di quasi quattro secoli fa tra scozzesi/giacobiti, sostenitori di Charles Edward Stuart, detto Il Giovane Pretendente, e lealisti (inglesi e scozzesi) guidati dal duca di Cumberland (detto il Macellaio), figlio del re George II.
Sul piano didattico-educativo, in pochi minuti si imparano molte cose. Per esempio, che l’esercito dei giacobiti, composto da poco più di 5 mila uomini, completamente disorganizzati e male attrezzati, venne letteralmente massacrato (più di mille e duecento morti, più di mille feriti), e la battaglia, di fatto una disfatta totale, si propagò nei mesi seguenti, con eccidi efferati da parte degli inglesi volti a sottomettere definitivamente la Scozia.
14 Settembre, ore 16:00
Film: The Emperor’s Naked Army Marches on
È il 1982 e Kenzo Okuzaki, veterano della Seconda Guerra Mondiale e personaggio eccentrico su posizioni anarchiche e antiautoritarie (che ha trascorso dieci anni in prigione negli anni cinquanta per omicidio, ha tirato biglie d’acciaio nel 1969 contro l’Imperatore, colpevole, ai suoi occhi, di aver portato al massacro un’intera generazione), si muove per le strade del Giappone con furgone e megafono, con lo scopo di trovare e fare confessare agli ufficiali di stanza in Guinea le atrocità da loro comandate nei confronti della popolazione locale e dei soldati giapponesi stessi nelle ultime fasi del conflitto mondiale. Egli intende così ripristinare la verità storica, far trionfare la giustizia costringendo i colpevoli, ormai anziani signori che vengono spinti a confessare, anche con le maniere forti, ad assumersi la responsabilità morale di quanto accaduto, nonché trovare spazi di affermazione ed esibizione di sé.
14 Settembre, ore 18:30
Film: Portrait of Jason
Il camp accade – scrive Fabio Cleto nella sua introduzione al volume PopCamp – ‘trova luogo’ là dove sguardo e oggetto si ‘travestono’, fanno spazio a un narcisismo sfrenato e autoironico, e si mettono in scena1. Portrait of Jason è l’epitome dello spirito camp, un suo compendio visivo. Uscito nel 1967, il film di Shirley Clarke – che sin da subito raduna attorno a sé una selezionata e ristretta cerchia di ammiratori, tra cui spicca Ingmar Bergman – ci presenta il racconto della vita di Jason Holliday, omosessuale nero dedito a imbrogli e prostituzione, ripreso nel suo appartamento al Chelsea Hotel di New York nell’arco di 12 ore, dalle 21 di sabato 3 dicembre 1966 al mattino del giorno seguente.
14 Settembre, ore 21:00
Film: Streetwise
Tiny e Rat, Dewayne e Lulu. E poi Shadow, Patti, Munchkin e tanti altri. Sono solo alcuni dei nomi dei ragazzi di strada filmati da Martin Bell nella Seattle dei primi anni Ottanta del Novecento. Il film, del 1984, viene ispirato da un articolo uscito su Life nel luglio del 1983. A firmare l’articolo la scrittrice Cheryl McCall, le fotografie di accompagnamento sono di Mary Ellen Mark, moglie di Bell. Con un livello di intimità a tratti incredibile e sconcertante, Martin Bell ci mostra la vita quotidiana dei ragazzi in quella che veniva considerata la città con la miglior qualità della vita di tutti gli Stati Uniti. Il suo è uno sguardo franco, scevro di pregiudizi. Alle immagini viene spesso affiancato un commento sonoro, lasciato ai ragazzi stessi. Con una scelta tra le più azzeccate di tutto il documentario, le interviste frontali che vengono fatte loro non ci vengono mai mostrate. Se ne sente invece l’audio, montato sapientemente sulle immagini della vita da strada.
15 Settembre, ore 16:00
Film: A Married Couple
Considerato come un innovativo esempio di ‘cinema verità’/direct cinema, in A married couple A. King mostra la vita privata di una coppia di suoi amici alle prese con una profonda crisi coniugale. Billy e Antoinette – e sullo sfondo il loro figlio piccolo, Bogart – accettano di condividere la loro quotidianità per dieci settimane, aprendo la loro casa a due operatori, silenziosamente e discretamente presenti ogni giorno dalla mattina presto fino a tarda sera. King, scegliendo di non partecipare alle riprese per evitare di influenzarle con la sua presenza, dalle circa 70 ore di girato ricaverà un documentario descritto come capace di “esplorare l’istituzione del matrimonio e le implicazioni sociali dell’intimità disciplinata”.
15 Settembre, ore 18:30
Film: Trances
Primo film a essere restaurato dalla World Cinema Foundation di Scorsese, presentato nella sezione Cannes Classics nel 2007 e al festival internazionale di film di Marrakesh nello stesso anno, viene spesso presentato come un “film culto” sulla band Nass El Ghiwane, gruppo nato nel 1971 e tutt’ora in attività. È difficile spiegare la portata dell’importanza di questo gruppo, non solo all’interno della produzione musicale marocchina, ma a livello internazionale. I Nass El Ghiwane si collocano nel panorama culturale del Marocco degli anni Settanta, dove la scena musicale era dominata dalla musica libanese ed egiziana. In questo contesto, la loro musica è stata un forte motivo di innovazione. Il gruppo unisce varietà sonore musicali marocchine, sperimentando e mescolando strumenti e stili.
15 Settembre, ore 21:00
Film: Cabra Marcado para morrer
“Uomo segnato per la morte” è un film documentario del regista brasiliano Eduardo Coutinho, che nel 1964 si reca a Galileia, località rurale del Nord-Est, per girare una sorta di docu-fiction sulla vita e la morte di Joao Pedro Teixeira, leader locale delle lotte contadine, assassinato su mandato dei proprietari terrieri. Non ci sono attori professionisti, sono gli abitanti del posto a recitare la parte dei vari protagonisti della vicenda. Ma le riprese vengono interrotte dal colpo di stato militare: Coutinho e la troupe, oltre che diversi contadini, tra cui Elizabeth, la vedova di Joao Pedro, che nel film recitava se stessa, sono costretti a fuggire in maniera rocambolesca all’arrivo dei militari, i quali sostengono che il film sia una propaganda comunista per fomentare la rivolta contadina e così distruggono tutto il materiale che trovano; fortunatamente la pellicola delle riprese già effettuate era già stata spedita a Rio de Janeiro.