Beauty and Strenght
Il Teatro Tascabile di Bergamo inaugura il 2025 con Fiore di Tenebra. La Danza Butoh, un momento di approfondimento e riflessione sulla danza Butoh giapponese: appuntamento con la proiezione del film Kazuo Ohno. Beauty and Strenght.
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Per l'occasione sabato 22 febbraio alle 18 verrà proposto il film di “Kazuo Ohno.Beauty and Strength”, un documentario che raccoglie spettacoli di danza, estratti di film e interviste, creando uno sguardo completo sul mondo della danza di Kazuo Ohno considerato uno dei tre storici “fondatori” del Butoh (insieme a Tatsumi Hijikata e al leggendario Akira Kasai).
L’evento è in collaborazione con Archivio Kazuo Ohno – Dipartimento delle Arti Università di Bologna.
Negli anni '60 e negli anni '70, lo stesso Kazuo Ohno ha prodotto tre film in 16 mm. I suoi numerosi spettacoli al “Teatro Fonte” di Yokohama sono stati conservati con telecamere Beta di alta qualità. Inoltre, la stazione televisiva NHK ha registrato molti dei suoi spettacoli teatrali a partire dalla prima di “The Dead Sea” nel 1985. Insieme, il Kazuo Ohno Dance Studio e la NHK possiedono oltre cento ore di filmati. A questi si aggiungono un filmato del 1994 di Daniel Schmid e nuove riprese in 16 mm di Kazuo Ohno girate appositamente per questo progetto nell'ottobre del 2000.
Da queste risorse è nato questo video/DVD di 111 minuti.
La proiezione del film è gratuita. È consigliata la prenotazione cliccando qui.
Fiore di tenebra. La danza Butoh
È il primo appuntamento del 2025 di #tuoCarmine. progetto internazionale tra teatro, arte, architettura, vita che dal 21 febbraio al 9 marzo 2025, presso il Monastero del Carmine di Bergamo, inaugura il ciclo dei momenti di approfondimento e riflessione che il Teatro Tascabile dedicherà nel 2025, e nei prossimi anni a venire, alle differenti forme dell’arte, ai maestri teatrali del ‘900, al teatro di gruppo, al teatro e alla danza orientale e occidentale, alla letteratura, il cinema, le arti circensi, alla pedagogia e formazione dell’attore.
Oggetto del primo incontro è la danza Butoh, che nasce in Giappone alla fine degli anni ’50 come segno di rivolta, come contestazione della rigidità della tradizionale danza Noh, del teatro Kabuki e del balletto classico europeo, molto diffuso e amato in Giappone fin dall’inizio del secolo scorso. Le prime rappresentazioni dello stile generarono grande sconcerto e la critica fu assai aspra, fino a negare il Butoh come forma di danza. Così i suoi primi interpreti, incompresi ed emarginati in Giappone, furono costretti a emigrare in Occidente dove il Butoh fu accolto e metabolizzato negli anni ’80.
Considerata come una variante aggiornata del classicismo, per quanto celato sotto forme e movimenti più primitivi, consapevole della precarietà dell’umano nell’era atomica e della crescente disgregazione sociale, il Butoh ripudia l’idea occidentale del bello, “è il cadavere che vuole mettersi in piedi a tutti i costi” (Tatzumi Hijikata fondatore del Butoh).
È una danza interiore, poetica e meditativa, una danza che riassume in sè Oriente e Occidente, il cui scopo è togliere, arrivare all’essenziale, retrocedere e farsi strumento, attraverso un movimento che è un fluire continuo e armonioso di forme che non si fissano mai rigidamente, ma vivono una sempre nuova epifania nell’esperienza individuale di ciascun danzatore.
L'iniziativa è in collaborazione con UniBg. In programma incontri, conferenze, esposizioni, proiezioni e spettacoli con i performer Taketeru Kudo (Giappone) e Alessandra Cristiani (Italia), gli studiosi Matteo Casari, Maria Pia D’Orazi, Samantha Marenzi, Katja Centonze, Cristian Pallone e il fotografo Fabio Massimo Fioravanti.