Danzare in un giardino d'artista
Sulla traccia del gioco surrealista nato negli anni Venti del Novecento Cadavre Exquis, durante questo laboratorio i bambini potranno comporre con il movimento e attraverso la grafica delle opere che si basano sulla relazione.
Composizioni poetiche e grafiche casuali e collettive, che producono un effetto surreale, possono assumere un significato nuovo ed inaspettato.
Sulla traccia del gioco surrealista nato negli anni Venti del Novecento Cadavre Exquis, i bambini potranno comporre con il movimento e attraverso la grafica delle opere che si basano sulla relazione, ma soprattutto sull’aleatorietà , a cui ricondurre un significato o una narrazione solo in un secondo tempo.
Il risultato finale può infatti essere narrato e interpretato dai bambini, che si potranno muovere all’interno del paesaggio creato.
Il laboratorio è il terzo dei 5 incontri del ciclo "Danzare in un giardino d'artista", in cui ci immergeremo nell’immaginario di alcuni artisti del Novecento che hanno posto l’attenzione su segno e colore. Partendo dall’osservazione della natura, hanno creato paesaggi inserendo elementi fantastici, attraverso diversi strumenti e tecniche artistiche particolari.
L’artista-demiurgo ha la capacità di creare ed inventare il proprio giardino, secondo regole e tecniche diverse, ma che mirano ad un unico obiettivo.
Giardino diventa ogni spazio abitabile, immersivo, dona benessere, favorisce il movimento e il pensiero positivo; un luogo dello stare, di solitudine e di relazione, di espressione individuale e collettiva; un contenitore di emozioni; una zona franca che, anche quando delimitata, dĂ la possibilitĂ di posare lo sguardo altrove, di viaggiare oltre lo spazio.
Ogni laboratorio prevede la sperimentazione del movimento, la manipolazione di differenti tipologie di materiali (secondo i principi del Metodo Munari), l’invenzione e la creazione di giardini sempre diversi, opere individuali o collettive, in cui poter esprimere la propria danza.
Condotto da Sarah Macchetta, laureata in Storia e Critica d’arte, esperta in Ortoterapia, esplora nuovi percorsi volti alla tensione verso il benessere, cercando di unire tutti i campi della sua ricerca anche nell’ambito della danza contemporanea e della didattica.
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