Giuseppe Ghislandi detto Frà Galgario
Nell'ambito del progetto Art Up 2019 di UBI Banca, nel mese di ottobre verrà esposta un'opera di Giuseppe Ghislandi detto Frà Galgario appartenente alla Collezione di UBI Banc
Con riferimento al progetto Art Up 2019 di UBI Banca si segnala l'esposizione nel mese di ottobre di un'opera di Giuseppe Ghislandi detto Frà Galgario appartenente alla Collezione di UBI Banca.
Le opere sono visibili sul sito www.arte.ubibanca.com
Giuseppe Ghislandi detto Fra’ Galgario
Ritratto di gentiluomo , 1730 ca.
(olio su tela, cm 80 x 75)
Erede della grande tradizione ritrattistica bergamasca iniziata con Lorenzo Lotto, proseguita con Giovan Battista Moroni e Carlo Ceresa, Fra’ Galgario si impone nel panorama europeo come uno dei più acuti interpreti del genere, che arricchisce tramite una pittura ricca di effetti materici e luministici, una tecnica virtuosistica e, soprattutto, una straordinaria capacità di penetrazione psicologica. I suoi ritratti costituiscono una galleria impressionante, talvolta persino impietosa, dei diversi caratteri e delle diverse personalità appartenenti alla nobiltà o al clero del suo tempo, di cui evidenzia vizi e virtù, «coloriture» umane e sociali, senza alcuna soggezione né artificiosa reverenza. La tela si segnala per la raffinata orchestrazione cromatica giocata su minime variazioni di neri e grigi per esaltare la fisionomia e il carattere del personaggio effigiato.
Giuseppe Ghislandi detto Fra’ Galgario
(Bergamo 1655 - 1743)
Figlio di Domenico, pittore quadraturista, è stato tra i maggiori ritrattisti europei del XVIII secolo. Nel 1675 entra come frate laico nell’Ordine dei frati minimi nel convento di San Francesco da Paola a Venezia, assumendo il nome di Vittore. Rientrato a Bergamo, nel 1690 è ancora a Venezia come collaboratore del ritrattista Sebastiano Bombelli. Nel 1701 ritorna nella sua città natale. Si perfeziona sotto la guida di Salomon Adler, pittore di origine polacca attivo a Milano. Nel 1717 è a Bologna dov’è nominato membro d’onore dell’Accademia Clementina. Ritrattista acuto e pittoricamente eccelso dell’aristocrazia berga¬masca e veneziana, muore nel Convento del Galgario di Bergamo, da cui il suo celebre appella¬tivo. Una sua vasta antologica è stata allestita alla GAMeC di Bergamo nel 2003.
Gli orari di visita corrispondono a quelli di apertura della Sede Bergamo
dal lunedì al venerdì: 8,20/13,20 – 14,40/16,10