Dietelmo Pievani, la materia delle idee
Ampia selezione di opere che abbraccia oltre sessant’anni di ricerca di un artista che ha segnato la vita culturale di Bergamo.
Si terrĂ la mostra artistica di Dietelmo Pievani:
Dietelmo Pievani. La materia delle idee
Si chiama “La materia delle idee” la mostra antologica di Dietelmo Pievani allestita all’interno del salone settecentesco di una delle più suggestive dimore storiche di Bergamo, Villa Benaglia.
In esposizione, una selezionata raccolta di opere, altrimenti difficilmente fruibili, che abbraccia sessant’anni di ricerca di un artista che ha segnato la vita culturale della nostra città .
La mostra porta il titolo della personale che la GAMeC nel 2009 dedicò a Pievani, con la cura di Maria Cristina Rodeschini. Per l’occasione, l’artista espose per la prima volta una serie di opere frutto di sperimentazioni che marcarono il transito dalla scomposizione estrema per sezioni multiple ad una ricomposizione armonica di moduli formali. Nel gennaio del 2012, Dietelmo Pievani rappresentò Bergamo all’Arte in Fiera (BAF8).
Dietelmo Pievani, dal ’49 al ’56 frequenta l’Accademia Carrara. Espone per la prima volta (1959) alla Galleria Bergamo. Entra a contatto con le esperienze artistiche più aggiornate dell’ambiente milanese e frequenta le più importanti rassegne nazionali.
Partecipa al Premio San Fedele (1959-61); espone alla Galleria della Torre e alla Galleria Lorenzelli di Bergamo (1962) e partecipa a una collettiva nell’ambito del Festival dei Due Mondi (1963).
Sperimenta poi il linguaggio dell’Optical Art e ne presenta gli sviluppi nello spazio Baleri Designers (1969). Nel ’76, nella sezione “Percezione ambigua” della mostra “L’esplorazione percettiva”, espone monumentali superfici bianche: la forma come sintesi di materia/volume, pieno/vuoto, luce/ombra.
Matura la convinzione che ogni distinzione tra le arti debba essere eliminata e il suo impegno si muove dal design alla grafica alla collaborazione con architetti (tra cui Sergio Crotti) per interventi ambientali (come quello del 1965 nella nuova chiesa di Longuelo di Pino Pizzigoni) che intensifica negli anni ’70: grandi superfici con inseriti elementi geometrici a rilievo che modulano lo spazio tra concavità e sinuosità .
Dal 2000, con la realizzazione di un’opera in metallo nel parco di una villa sui colli di Bergamo, ridefinisce le sue ricerche.
La Gamec di Bergamo gli dedica una mostra personale (2009).