
Domenica 15 aprile alle 17.30 si terrĂ il primo appuntamento della Stagione Concertistica 2018 della Cappella Musicale della Basilica di Santa Maria Maggiore.
In pieno periodo di Pasqua il concerto “Ex Tenebris Ad Lucem” si configura come un percorso musicale dalle tenebre della Settimana Santa da poco celebrata alla luce della risurrezione. Il programma giustappone il linguaggio della polifonia rinascimentale, alle più ardite sonorità della musica contemporanea. Ai sei cantori della Cappella Musicale (Alessandra Gardini soprano, Marta Fumagalli mezzosoprano, Igor Denti controtenore, Matteo Magistrali tenore, Roberto Rilievi tenore e Alessandro Ravasio basso) guidati dal Maestro di Cappella Cristian Gentilini si alterneranno i sette strumentisti di Blumine ensemble (Laura Faoro flauto, Roberta Gottardi clarinetto, Michele Foresi violino, Chie Yoshida viola, Sebastiano Severi violoncello, Matteo Corio pianoforte e celesta, Olmo Chittò percussioni) gruppo specializzato nel repertorio contemporaneo diretto da Caterina Centofante.
Un programma fatto di contrasti: luce ed ombra, voci e strumenti, antico e moderno. La prima parte “ex tenebris” inizia con il recitativo gregoriano del testo della Genesi In principio creavit Deus caelum et terram a cui seguirà l’intenso ed espressivo contrappunto del Tenebrae factae sunt di Gesualdo Da Venosa e del mottetto per il tempo di quaresima Timor et tremor di Orlando di Lasso. Allo stile antico verranno alternati i brani moderni di Daniela Terranova Notturno in forma di Rosa dove “le forme fragili della materia sonora disegnano una spirale che sembra avvolgersi su se stessa, come il profilo dei petali di una rosa” e Wintersonnenwende di Ramon Lazkano che condurrà attraverso suggestioni timbriche del flautando leggerissimo dei tre archi e i limpidi rintocchi di celesta al punto di massima oscurità , appunto il “solstizio d’inverno” dando origine alla nuova rinascita.
Si giunge così alla seconda parte “Ad Lucem”: il trio Ins Licht per violino, violoncello e pianoforte composizione di Georg Friedrich Haas prelude il culmine concettuale del concerto rappresentato dall’Exultet gregoriano del preconio pasquale. A seguire i brani dei compositori inglesi William Byrd e Thomas Tallis, Christe qui lux e O nata Lux, Lumen di Franco Donatoni, e ad Araba Fenice II di Fabio Cifariello Ciardi brano costruito sull’alleluia gregoriano del giorno Pasqua. L’ultima composizione vocale è il motetto Lux Fulgebit di Philippe de Monte, introito della missam in aurora del giorno di Natale, si configura nel continuo cerchio luce-ombra, vita-morte come ideale ponte di collegamento per un nuovo inizio.