Da Bari un cuore di «diamante» in omaggio a Parenzan
LA STORIA. A sei mesi fu salvato dal professor Parenzan: oggi è il più giovane professore ordinario nel suo settore e ha creato un’opera unica donata all’ospedale Papa Giovanni XXIII.
LA STORIA. A sei mesi fu salvato dal professor Parenzan: oggi è il più giovane professore ordinario nel suo settore e ha creato un’opera unica donata all’ospedale Papa Giovanni XXIII.
LA CERIMONIA. La sindaca Elena Carnevali ha ricordato la vicinanza e l’aiuto della città ai profughi nel giorno del ricordo delle vittime delle Foibe. Depetroni condanna il vile gesto a Basovizza.
ASST PAPA GIOVANNI. Si è spento a 83 anni Roberto Tiraboschi, pilastro dell’équipe di Parenzan. Senni: un esempio per i giovani. Ferrazzi: sapeva fare gruppo. Vanini: eravamo come fratelli.
L’ANNO ACCADEMICO. Inaugurato l’anno accademico 2024-25 all’Università degli studi di Bergamo: 19.841 studenti e oltre 500 i docenti e ricercatori.
Il RICORDO. Ne parlano colleghi, pazienti e familiari a 100 anni dalla nascita del cardiochirurgo. Ferrazzi: curiosità e istinto con ragionamento scientifico.
L’INTERVISTA. Parla il ministro Orazio Schillaci: così si «indirizza illegalmente il paziente verso attività a pagamento». È ora di dire basta alle misure tampone: «Se continuiamo con i rattoppi non risolveremo mai i problemi che abbiamo. Serve una vera programmazione».
Al «PAPA GIOVANNI» DI BERGAMO. Cardiopatie congenite, 134 interventi e 4.416 prestazioni ambulatoriali come in tutto il 2022. Il rilancio dopo una fase critica. Il primario di «Cardiologia 2» Francesca Raimondi: «Dai pazienti segnali di stima e fiducia».
L’ANNIVERSARIO. Il 3 giugno 1924 nasceva il grande cardiochirurgo che ha portato Bergamo nel mondo. Lorini: «Trovava e faceva crescere i giovani. Come Gasperini». Ferrazzi: «La sua eredità patrimonio di tutti».
IL RICORDO. Una cosa è certa: Lucio Parenzan non vorrebbe essere ricordato come il cardiochirurgo che nel 1985 fece il primo trapianto di cuore a Bergamo, il terzo in Italia. «Sono stato un pioniere dei trapianti – direbbe oggi il professore –, ma non metto quell’intervento tra le “pionierate” che ho fatto: ci metto invece la mia vita, questo è sicuro».